Il trio Sciagura

Disguido Bertolaso.
(il Fatto Quotidiano, 10 marzo 2020)
Vogliamo il colonnello.
(il Fatto Quotidiano, 11 marzo 2020)
Il cazzaro verde. Matteo cambia idea ogni settimana.
(ibidem)

Il trio Sciagura

Mentre il virus ci tormenta
in Italia c’è chi tenta
di far fuori il premier Conte,
c’è un Benito all’orizzonte.

Per eliminar Giuseppi
e, chissà?, vederlo in ceppi
i Matteo vanno all’attacco:
“Il governo è troppo fiacco,

spicca l’inadeguatezza,
manca consapevolezza
circa ciò che sta accadendo.
Ed il premier sta facendo

contro il virus troppi errori.
Troppi gli spifferatori,
troppe fughe di notizie,
troppe soluzion fittizie!”

Il finale è lapidario:
“Serve un super commissario!”
I giornal danno manforte,
stiam tornando all’uomo forte,

puzza di pieni poteri.
I Matteo, due avventurieri,
nullità che dettan legge
pur da pecore del gregge,

son due virus nel sistema,
un italico problema.
Il lumbard ghepensimì
ha sfornato in pochi dì

soluzioni contrastanti
contro il virus che va avanti:
“Diamo retta agli scienziati,
dobbiam vivere blindati,

non pensar solo ai quattrini,
sigillar tutti i confini!”
Poi, passati sol sei dì,
lo sentimmo dir così:

“Riapriam tutto in pochi istanti,
discoteche, ristoranti,
musei, stadi, gallerie,
centri commercial, sciovie!

Basta con questo deserto,
in un amen tutto aperto!”
Dieci giorni e cambia ancora:
“Presto andremo alla malora

se qui non fermiamo tutto.
Il momento è proprio brutto,
tutto chiuso ed un domani
potrem ripartir da sani!”

L’altro, di Rignano il Dio,
il campion del fotuttio
che è crollato al tre per cento,
lancia il suo suggerimento:

“Oltre a me, sol Bertolaso
può salvarci in questo caso!”
Chi? Il campion dei fallimenti?
Dai rifiuti maleolenti

di una Napoli in gran pena
al flop della Maddalena
devastata da un G8,
poi costretto a far fagotto

verso L’Aquila distrutta?
Dall’ignobile combutta
con Anemone, il ruffiano
del massaggio brasiliano

alla cricca con Balducci
poi in prigion per gli affarucci?
Già dal virus preoccupati,
gli italian sono allarmati.

Qual la soluzion del caso?
Fra il bluff Guido Bertolaso,
l’uomo da un disastro al dì,
il padan ghepensimì

e il boy scout del fotuttio,
meglio optar per Santo Pio,
consulente del premier?
Meglio usare il fai da te.

blog MicroMega, 16 marzo 2020

Il pifferaio di Arcore

Monti accusa Berlusconi: “Pifferaio magico, tasse colpa sua”. La replica: parole da mascalzone.
(la Repubblica, 15 gennaio 2013)
“Nei prossimi giorni un nuovo contratto con gli italiani.
Abbiamo commesso degli errori, ma i nostri elettori torneranno a votarci”.
(ibidem)
Bugia del giorno. Il caimano: promesse sempre mantenute.
(il Fatto Quotidiano, 15 gennaio 2013)
B e Schettino: la colpa è sempre degli altri.
(ibidem)

Il pifferaio di Arcore

Dodici anni son passati
da che il re dei processati
ebbe un lampo eccezionale:
un contratto elettorale!

Fu di Vespa la regia:
una grande scrivania,
carta in bollo, testimoni
e di palle tre vagoni.

“Gli obiettivi sono cinque:
riduzion di chi delinque,
per il fisco meno tasse,
più lavoro per le masse,

forti aumenti alle pensioni,
ponti, strade e costruzioni.
Tre soltanto ne realizzo?
Vado via, mi polverizzo!”

Così con Vespa notaio
esordì quel pifferaio,
copyright Monti in tivù,
nel magar topi in tribù:

carampane religiose,
malfattor, schiere mafiose,
anzianotti senza denti,
preti e suore dei conventi,

evasori, piduisti,
creduloni, camorristi,
ladri, zoccole, ruffiani,
faccendier, vip vaticani

han seguito il pifferaio,
per promesse marinaio.
E sappiam come finì.
Il signor Ghepensimì

non ha mantenuto un cazzo
e con sordido strombazzo
ne spiegò pure la causa:
magistrate in menopausa

toghe rosse e femministe,
tivù e radio disfattiste,
Corte Costituzionale,
Parlamento demenziale,

alleati, partitini,
traditori come Fini,
Angie Merkel, Sarkozy,
banche crucche e del Malì,

quotidiani, opposizione
e, infin, la Costituzione
fatta da politicanti
con dei vincoli aberranti

per i qual non può un premier
farsi i fatti suoi per sé.
Nonostante ciò che avvenne,
il caiman, quasi ottantenne,

al suo ruolo è ritornato,
imbolsito, restaurato,
non più l’Unto del Signore,
ma ancor grande mentitore.

Gnocche, servi, piduisti,
carampane ed affaristi
a lui tornano entusiasti
in attesa dei suoi guasti

e di scarsi guiderdoni.
Torneranno i creduloni
a seguire il pifferaio.
Ma è successo un grosso guaio

che può l’uomo dei prodigi
privar di Palazzo Chigi,
la vittoria decretando
di un oppositor nefando.

Non lo vuol più Benedetto
e ha un dilemma il poveretto:
o ad Antigua col suo amore
o in galera a San Vittore.

blog MicroMega, 21 gennaio 2013

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