Caro Giorgio, ti scrivo

Il Pdl frena sulla legge elettorale. Quagliariello: “Prima le riforme”. Finocchiaro: “No, cambiarla subito”.
(la Repubblica, 11 maggio 2013)
Maurizio Gasparri: “Addio governo se continuerà la persecuzione”.
(il Fatto Quotidiano, 11 maggio 2013)
Il premier: subito norme anti-porcellum. Ma il Pdl lo stoppa: è l’ultimo punto.
(la Repubblica, 14 maggio 2013)
Nell’abbazia di governo si litiga pure sull’addio al porcellum.
(il Fatto Quotidiano, 14 maggio 2013)
Il piano B del Cavaliere contro le sentenze. “Al voto se anche la Cassazione mi condanna”.
(la Repubblica, 15 maggio 2013)
Zio Napolitano e il nipotino Letta: governo di famiglia.
(il Fatto Quotidiano, 15 maggio 2013)
Riforme, ecco la Convenzione. Il sì alla Camera il 29 maggio. I falchi del Pdl: meglio tornare al voto.
Ed è scontro tra Pd e centrodestra sulla legge elettorale.
(la Repubblica, 16 maggio 2013)
Porcellum, parola alla Consulta. Letta convoca la maggioranza, subito un summit per la riforma.
Ma il Pdl frena: non ci fidiamo. Scontro fra centrodestra e Pd sul ritorno al Mattarellum.
(la Repubblica, 17 maggio 2013)

Caro Giorgio, ti scrivo

Presidente, ci permetta,
ma il far sì che Enrico Letta
faccia inciuci col caimano
non fu un gesto da sovrano

che vuol bene al suo Paese,
ma l’azion di un vecchio arnese
con l’inciucio incorporato.
Migliorista in un passato

cui non spetta nostalgia,
fra il sì ai tank in Ungheria
e la lotta a Berlinguer,
Lei non sembra per il ver Continua a leggere

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