Agganciare la ripresa

Agganciare la ripresa. Da 30 anni è il mantra che salva i governi.
Letta usa le stesse parole di Craxi, De Michelis, Ciampi, Berlusconi ecc ecc. “Non si può far cadere l’esecutivo, altrimenti perdiamo il treno…”.
(il Fatto Quotidiano, 24 agosto 2013)
Saccomanni: “Il 2014 sarà l’anno della svolta, con ripresa più solida e meno tasse, ma senza stabilità si rischia”.
(la Repubblica, 6 gennaio 2014)
Un piano export per rilanciare la ripresa.
(la Repubblica, 8 gennaio 2014)

Agganciare la ripresa

Il fatto di agganciare la ripresa
è una storia che dura da trent’anni,
ma lungo il corso della vana attesa
mai un aggancio, solo tanti inganni.

E’ l’incubo di chi vuole cambiare.
Disoccupati, poveri, aziendine,
l’opposizion che aspira a governare,
si son sentiti dire senza fine:

“C’è da agganciare la ripresa, zitti!”
Gli ultimi son Napolitano e Letta,
i qual di Renzi dagli attacchi afflitti,
ripetono la solita frasetta.

La cosa non ha senso, ma funziona
dal giorno in cui, con socialista slancio,
sferrò Bettino dalla sua poltrona
al costo del lavoro un duro gancio.

Ne parlò Gianni, avanzo di balera,
prima che tangentopoli scoppiasse,
ne riparlò Marini, sempre a pera,
quando Silvio divenne capoclasse.

Del governo di Massimo D’Alema
da ministro, lo preannunciò Fassino
ed anche Azeglio Ciampi, pur emblema
di un modo d’essere adamantino.

Lo avvistò Siniscalco, il post-Tremonti,
nonché, per ben due, volte Capezzone
il quale ai credulon sempre più tonti
vantava i meriti del Capellone.

La Carfagna nel dieci ne parlò,
quando per colpa di Gianfranco Fini
quasi quasi Berlusconi si eclissò.
Ne riparlò perfino la Gelmini,

la qual spiegò come il premiér magnate
per garantir l’aggancio alla ripresa
avesse lavorato nell’estate,
lasciando le Olgettine nell’attesa.

Lo preannunciò anche Silvio Berlusconi,
vantando finanziarie senza tasse,
senza stangate, senza imposizioni
al fine che da noi non deragliasse

la ripresa dagli Usa già agganciata.
Insomma, questo aggancio è una chimera,
la vision di una mente allucinata
che chi ha il potere e di tenerlo spera,

utilizza per far che nulla muova
e chi è in basso lavori come un mulo
che un attimo di tregua giammai trova.
L’aggancio alla ripresa? Per il culo!

blog MicroMega, 10 gennaio 2014

Un quarantenne nonnodipendente

Letta lancia la sfida dei quarantenni. “Tocca a noi, guai a fallire. Subito le riforme, Renzi non vuole il voto”.
(la Repubblica, 24 dicembre 2013)
Letta: svolta generazionale, noi quarantenni senza più alibi. Nel 2014 riforme e ripresa.
(ibidem)
La modernità e il tatticismo.
(ibidem)
Letta, quarantenne in fuga. “Giù le mani dal Quirinale”.
Nella conferenza di fine anno il premier rivendica: ho ringiovanito il governo.
(il Fatto Quotidiano, 24 dicembre 2013)

Un quarantenne nonnodipendente

E’ fine d’anno e in conferenza stampa
si esalta il nipotino Enrico Letta,
il qual per la vergogna non avvampa
nel raccontar la nuova barzelletta

di una generazion di quarantenni
che, saltando trent’anni in calendario,
supererà gli ostacoli perenni
di una Nazione avvolta nel sudario.

Albero di Natale alle sue spalle,
con profumo d’incenso e stil curiale,
propina ai giornalisti le sue palle
sul miracolo generazionale.

Di fronte a Renzi e ad Angelino Alfano,
in politica nuovi pressoché,
la marionetta di Napolitano
la novità reclama anche per sé.

Finge di non saper che l’abbiam visto
da decenni in politica impegnato,
inizialmente come democristo
ed or da progressista mascherato.

Pachiderma che lepre vuol sembrare,
percorre la sua strada Lettamente,
copyright Grillo, intento a raccontare
le abitual menzogne di chi mente.

In soltanto sei mesi Lui farà
quello che in dieci anni non han fatto
tutti i politici quaraquaquà
ai quali i quarantenni han dato sfratto.

I primi passi verso le riforme
del Senato e dei seggi in Parlamento.
La legge elettoral con nuove norme.
Delle provincie l’annichilimento.

Un pian per il lavoro ormai scordato.
Spending review e lotta all’evasione.
Il rientro, da secoli aspettato,
dei quattrin dàlla Cònfederazione.

Le norme contro l’autoriciclaggio,
la criminalità e i reati annessi.
Ed infin, proprio come in un miraggio,
la morte del conflitto d’interessi.

“Siamo una bella squadra e lo vedrete:
il trio Matteo, Enrico ed Angelino
è in grado di raggiungere le mete
che tutti porteran fuor dal casino!”

La conferenza stampa è ormai alla fine,
la platea, già mezza addormentata,
rimpiange Berlusconi e le olgettine,
quando Letta fa l’ultima sparata:

“Abbiate fede in me, un quarantenne
che se si trova qui può ringraziare
un vecchio comunista novantenne
che suo tramite vuole governare!”

Ma è il solo scudo che protegge Letta.
Il giorno in cui Re Giorgo se ne andrà
perché canaglia Renzi lo sgambetta,
dentro la sua melassa annegherà

blog MicroMega, 29 dicembre 2013

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