L’anatema del sistema

Capitalismo all’italiana. “Dateci i soldi e fatevi i cazzi vostri”.
(il Fatto Quotidiano, 13 maggio 2020)
Occhio ai forchettoni.
(il Fatto Quotidiano, 14 maggio 2020)
Orlando (Pd): chi e perché vuole abbattere Conte.
“Grandi gruppi e media contro il governo per prendersi i soldi”.
(il Fatto Quotidiano, 17 maggio 2020)

L’anatema del sistema

Han dichiarato guerra al premier Conte.
Imprese, banche e lobby sono al fronte
con l’appoggio dei media dei padroni
da usar come letali munizioni.

Un’arma micidiale è il tosco putto.
Pur coi sondaggi che spingono al lutto
poiché ogni giorno calano i consensi,
gli vengono concessi spazi immensi

per le interviste su tivù e giornali:
servitor delle lobby padronali
è una quinta colonna nel governo
pronto a ogni passo a scatenar l’inferno.

Ce l’han con Conte per sbagli e litigi?
Per le incertezze di Palazzo Chigi?
No, sono i meriti a far paura
e a far soffrir la demodittatura

sempre intenta a difendere il sistema
lanciando a chi disturba l’anatema.
Da quando è Presidente del Consiglio
attacca con intrepido cipiglio

le mangiatoie dei noti potenti,
le grandi opere, gli arricchimenti,
le mega concessioni autostradali
che han permesso guadagni eccezionali

ai Toto, ai Gavio ed ai Benetton
che hanno abolito la manutenzion
per arricchire i propri conti in banca
con meno sicurezza e più palanca.

Con Bonafede da guardasigilli
gli evasori non stanno più tranquilli:
non son sparite le intercettazioni
e con la legge sulle prescrizioni

c’è puzza di manette e di galera.
Pur di fermar di Alfonso la carriera
il sistema si affida a Di Matteo,
il vil piemme fino a ieri reo

di dar la caccia al patto mafia-stato,
di aver Napolitano intercettato
e incarcerato l’uom del Cavaliere.
Che si fa per difendere il potere!

In prima fila sempre gli industriali,
or con Bonomi ancora più vitali.
Stop al reddito di cittadinanza
e in cambio a loro soldi in abbondanza!

No aiuti a chi licenzia? Siamo pazzi?
E a chi delocalizza? Ma che cazzi!
O a chi ha messo la sua sede legale
in qualche paradiso ehm…fiscale?

Non se ne parla assolutamente,
ma che idee vi passan per la mente?
Proprio adesso che piovono miliardi
per questa pandemia nessun si azzardi

a dire che non sono tutti nostri!
Dateli a noi e fate i cazzi vostri!
E’ per questo che Conte è un gran problema:
vuol agire al di fuori del sistema,

vuole distribuire i soldi a pioggia
ed un po’troppa indipendenza sfoggia.
Passati i tempi di Napolitano
che del sistema fu sempre il guardiano,

chimerico contar su Mattarella,
per dare a Conte una spintarella
serve qualche manovra di Palazzo,
specialità che quel toscan ragazzo

sa coltivar dei media con l’aiuto.
“Attento Conte oppur sarai fottuto!”
Ben si sa che il sistema non perdona
poiché è un virus peggiore del corona!

blog MicroMega, 18 maggio 2020

Il caso umano di babbo Tiziano

“Io denunciato per il mutuo a babbo Renzi”. Il consigliere fece un esposto in Procura.
Querelato dal padre di Lotti che concesse il mutuo.
(il Fatto Quotidiano, 16 febbraio 2017)
Il babbo di Renzi è indagato a Roma. Caso Consip. “Traffico di influenze illecite”.
(il Fatto Quotidiano, 17 febbraio 2017)
I pizzini che inguaiano papà Renzi e il suo amico.
(il Fatto Quotidiano, 18 febbraio 2017)

Il caso umano di babbo Tiziano

Col caso della Consip che s’ingrossa
babbo Tiziano sembra nei pasticci
e corre il rischio di scavar la fossa
a Matteuccio immerso nei bisticci
con chi ancor vuol cantar Bandiera rossa
e con i democristi fa i capricci.
Nel silenzio assordante dei giornali,
sempre impegnati contro i criminali

dei Cinque Stelle ed i loro sodali,
aspettando le azion dei magistrati,
parliamo dei trascorsi celestiali
di chi, sembrando il re degli sfigati,
possiede delle doti eccezionali
nell’equilibrio fra leggi e reati.
Grazie al cognato comunicatore,
Tiziano è diventato imprenditore

e di giornali fa il distributore.
Socio in affari è Matteo, il figliolo,
il qual nella Provincia si fa onore
e, Presidente diventato al volo,
cede le quote al proprio genitore,
diventando impiegato: non è dolo,
ma il suo babbo risparmia i contributi
che son dalla Provincia sostenuti.

Tutto legal, ma: “Stil, tanti saluti!”
Sono infiniti i trucchi del papà:
decide la Regione degli aiuti
con dei finanziamenti a società
gestite dalle donne? In due minuti
babbo Tiziano dal notaio va
e vende a moglie e figlie le sue quote.
Da Lotti padre poi lesto riscuote

del mutuo regional le banconote,
grazie alla garanzia della Regione.
Poi non si sa per quali strade ignote
vien Luca Lotti assunto dal ciarlone
fra coloro che fan girar le ruote
col culo sulle provincial poltrone.
Ottenuti i quattrin per le signore,
pensa bene l’astuto genitore

di diventar di nuovo imprenditore
e ricompra l’azienda di famiglia,
tradendo il patto col finanziatore.
Con i quattrin succede un parapiglia,
forse il padron ha fatto qualche errore,
forse qualcuno ha fatto gozzoviglia
e l’azienda va male, non ci piove.
I creditori spuntan da ogni dove,

ma ormai i quattrin sono finiti altrove.
Purtroppo alle scadenze stabilite
scadon le rate, ma nessun si muove
per pagare le somme pattuite.
Chi ha fatto credito non si commuove
e la Regione che le ha garantite
è costretta a sborsare la palanca
per rimborsare il prestito alla banca,

mentre, sul braccio destro mano manca,
Tiziano ci fa il gesto dell’ombrello:
con i nostri quattrin l’ha fatta franca.
Ma c’è di più: il consiglier modello
che carta e penna furibondo abbranca
per fare alla Giustizia un giusto appello
è stato prontamente querelato.
Babbo Tiziano è puro ed illibato.

blog MicroMega, 23 febbraio 2017

Grillo e il Nonno Costituente

Boldrini “ghigliottina”. M5S occupa Montecitorio.
(il Fatto Quotidiano, 30 gennaio 2014)
Il regalo alle banche di 4,2 miliardi.
(ibidem)
Parlamento, la guerra di Grillo.
(la Repubblica, 31 gennaio 2014)
Insulti sessisti, le deputate denunciano il grillino.
(ibidem)
Il M5S chiede l’impeachment. “Napolitano viola la Costituzione”. Ma il gruppo al Senato si spacca.
(ibidem)
Quell’insulto da Olgettine per le deputate Pd.
(il Fatto Quotidiano, 31 gennaio 2014)
Grillo, assalto web alla Boldrini.
(la Repubblica, 2 febbraio 2014)
La rete vomita sulla Boldrini.
(il Fatto Quotidiano, 2 febbraio 2014)
Tutti contro Grillo: “Barbarie!”
(la Repubblica, 4 febbraio 2014)
Gli eletti di Grillo annunciano un nuovo ostruzionismo sui prossimi decreti e lasciano la Commissione contro l’ennesima fiducia del governo sullo svuota-carceri.
(il Fatto Quotidiano, 4 febbraio 2014)

Grillo e il Nonno Costituente

Povero Grillo, come si è sbagliato!
Credeva un vaffanculo sufficiente
a migliorare un poco questo Stato,
ma non aveva, ahimè, capito niente.

Si era illuso di lavorare solo
con giovani di buona volontà:
“Usi il pc? Sei candido? Ti arruolo,
e in un amen l’Italia cambierà!”

Credeva che il linguaggio di un buffone
valesse pure fuori dalla scena,
ma il Parlamento è pieno di persone
che son come pagliacci nell’arena.

Credeva di dirigere a bacchetta
la giovane e inesperta compagnia,
come fa coi suoi fan un capo setta,
ma non è questa la democrazia.

Credeva soprattutto che una stalla
si potesse pulir senza sporcarsi,
qua e là volando come una farfalla
che non ne vuol sapere d’immerdarsi.

Considerato alieno dalla casta,
tutti quanti gli son volati addosso
con profusion di “Mai!”, di “Zitto!”, “Basta!”
e col “Bum!”non sentito dal Re rosso.

Prender botte da orbi quotidiane
al suon di “No!” a leggi e emendamenti
richiederebbe uno sforzo immane
per evitare quei comportamenti

che sono quelli che la casta vuole
per farsi, come sempre, i fatti suoi.
Parte l’insulto e, chiaro come il sole,
si scatenano i luridi avvoltoi

che le forme condannano soltanto
per celar le ragion della protesta.
Ed allora sparisce per incanto
la mossa ingannatrice e disonesta

che nel medesimo decreto ha messo
lo stop all’Imu con gli sghei alle banche:
con un man si dà la mancia al fesso,
con l’altra gli si fregan le palanche.

Come avviene per il “vuota-prigioni”:
enfasi sulle furie dei grillini,
silenzio sui banditi e i mascalzoni
che faranno ciao, ciao ai secondini.

Eppure, Grillo offende il Parlamento!
Quello che il boss del Colle e il suo codazzo,
il bocconian ed il pisan talento,
han fatto sì che non servisse a un cazzo,

a colpi di fiducie e di decreti.
Quello che il flirt fra Renzi e Berlusconi,
prodotto dagli inciuci consueti,
ha ridotto a votanti pecoroni.

Da osservatori, certo non da fan,
un grande encomio va concesso a Grillo
per l’impeachment che vuol per il sovran
che, travestito da nonnetto arzillo,

è andato contro la Costituzione.
Questa accusa verrà presto respinta,
ma una domanda per lo men la pone:
“Fino a quando faranno tutti finta

che la Repubblica parlamentare
che i Padri della Patria ci hanno data,
sotto i colpi portati dal compare,
non sia presidenziale diventata?”

La moral della storia è brutta assai.
Beppe Grillo ha sbagliato quasi tutto
ed al futuro voto saran guai,
per la patente di gran farabutto.

Ma ha visto giusto su Napolitano
che all’inizio partì come Morfeo
e alla fine ha fregato ogni italiano,
proprio come un guaglion partenopeo.

blog MicroMega, 8 febbraio 2014

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