La Consulta risuscita il proporzionale.
(il Fatto Quotidiano, 14 gennaio 2014)
Renzi costretto a trattare ancora con Letta e Colle.
(ibidem)
Renzi: “Falliti, vado da Silvio”.
(il Fatto Quotidiano, 17 gennaio 2014)
I ricatti di Forza Italicum.
(il Fatto Quotidiano, 28 aprile 2015)
La quinta volta di Nazarbaev eletto col 97,7%.
(la Repubblica, 28 aprile 2015)
Renzi impone la fiducia come Scelba e Mussolini.
(il Fatto Quotidiano, 29 aprile 2015)
Un caudillo alla ribollita
Col Porcellum bocciato alla Consulta
quando al governo c’era ancora Letta
Renzi, lanciato da una catapulta,
al Quirinal piombò con la ricetta
per una nuova legge elettorale.
“Maestà Napolitano, quell’Enrico
ci sta portando dritti al funerale
se non facciamo in fretta quel che dico:
la nuova legge la preparo io
con l’aiuto di Silvio e di Verdini”:
Giorgio rispose con un balbettio:
“Fa quel che vuoi con tutti i tuoi lecchini,
ma risolvimi in fretta questa rogna.
Promisi la riforma alla Nazione
che aspetta che la porti una cicogna,
ma Enrico sta facendo il lumacone”.
Il bulletto partì seduta stante
cacciando Letta da Palazzo Chigi,
rinvigorì il caimano agonizzante
e cominciò la serie dei prodigi.
Una riforma al mese innanzitutto,
il salvataggio dell’economia,
di Monna Boschi il fulgido debutto,
la Ue condotta sulla retta via,
l’abolizione del vecchio Senato
che diventò assemblea condominiale
nonché il prodigio da tutti aspettato:
l’Italicum, la legge elettorale.
Stordito dal cianciar, l’italo gregge
con la nota passion per l’uomo forte,
non capisce che con la nuova legge
e del vecchio Senato con la morte
giunge le fine della democrazia.
Grazie ai trucchetti del toscan macaco
e delle minoranze alla follia,
Nazarbaév, il dittator kazako,
al confronto di Renzi è un dilettante:
governa infatti con il novantotto
per cento del suo popolo votante,
mentre in Italia il tosco giovanotto
governerà col trenta ed anche meno.
Almeno fino a quando la Consulta
non boccerà questo sistema osceno
che la Costituzion purtroppo insulta.
Ma Renzi ben di più vorrebbe avere:
col sette e trenta che, già pronto, piove
su chi ha delle tasse il dispiacere,
il parolaio ha fatto le sue prove
per ottenere l’ùnanimità
per sé e per i fedeli del partito.
Quando presto l’Italia voterà,
ancora un passo ed ecco il plebiscito,
con il cento per cento dei votanti
che il bullo avrà con l’ultima trovata:
la scheda elettorale a tutti quanti
arriverà…per Renzi già votata.
blog MicroMega, 2 maggio 2015