Torna il Ponte sullo Stretto!

Renzi rilancia il Ponte sullo Stretto.
(la Repubblica, 28 settembre 2016)
L’ultima televendita di Matteo: “Faremo il Ponte di Messina”.
(il Fatto Quotidiano, 28 settembre 2016)
I sondaggi vanno male al Sud e Renzi fa rinascere il Ponte.
(ibidem)

Torna il Ponte sullo Stretto!

Renzi non è stato eletto,
il boy scout grado lupetto
piacque a Giorgio con l’effetto
di tirare lo sgambetto

ed Enrico troppo inetto.
In funzion del nuovo assetto,
senza il minimo intelletto,
Maria Elena di getto

col cialtron scrisse il pacchetto,
per le allodole specchietto,
che fa di un Paese eletto
un inferno maledetto.

L’elettore, poveretto,
troverà un quesito abietto
e dovrà, solo soletto,
evitare il trabocchetto.

Perché il Sì vinca di netto
e il domani sia perfetto
a Milan disse il ducetto:
“Farò il Ponte sullo Stretto!

Se riaprite quel cassetto
ove sta il vecchio progetto
e lo date a un architetto
che col lapis e il bianchetto

ne corregga ogni difetto,
costruttori, vi prometto
che, se Sì sarà il verdetto
ed il No sarà interdetto,

cosicché non mi dimetto,
un secondo non aspetto,
un tweet subito cinguetto
e al mio colpo di fischietto

quel bel Ponte sarà eretto,
senza il minimo difetto,
delizioso nell’aspetto,
antisismico di assetto,

funzional, lungo, perfetto.
Chi vorrà, senza traghetto
in Sicilia andrà diretto
per lavoro, per diletto,

per amore, per affetto,
in un bar per un cicchetto,
un caffè molto ristretto,
un cannolo od un cornetto,

la granita od un sorbetto,
per lo studio del dialetto,
per un polpo nel guazzetto,
per il mare che è perfetto.

A ogni siculo permetto
di viaggiare al Nord diretto
senza l’uso del traghetto.
Certo, spesso il rubinetto

manda sol qualche schizzetto,
il binario del diretto
corre, ahimè, solo soletto
e chi viaggia è un poveretto

meritevole di affetto,
l’autostrada è un trabocchetto,
l’ospedale è un po’ negletto,
ma, spiacente, non defletto

e col Ponte sullo Stretto
spero il Sì raggiunga il tetto.
E poi fanno un bell’effetto
mafia e ‘ndrangheta a braccetto

e pertanto è ben accetto
anche sotto questo aspetto.
C’è di buono che il ducetto,
nel promettere perfetto,

nel mentire è assai provetto
perciò il mitico progetto
per un Ponte sullo Stretto
tornerà dentro il cassetto.

blog MicroMega, 1 ottobre 2016

Anche i nonni sbagliano

La scelta di Napolitano, quattro nuovi senatori a vita. Ma il centrodestra si ribella.
Pdl: perché non Berlusconi? Letta: formiche contro il gigante.
(la Repubblica, 31 agosto 2013)
Niente politici, spazio alla cultura. Le proteste infastidiscono il Colle.
(ibidem)
Artisti e scienziati: i volti dell’Italia migliore.
(ibidem)
Quattro senatori del Colle per incastrare Berlusconi.
(il Fatto Quotidiano, 31 agosto 2013)
Gli alti meriti dei nuovi senatori.
(ibidem)

Anche i nonni sbagliano

Giorgio Re, con mossa ardita,
quattro senatori a vita
fa che scendan nell’agone
per il ben della Nazione:

Renzo Piano, l’archistar,
Rubbia, un Nobel, luminar
dei boson vu doppio e zeta,
la Cattaneo che ha per meta

la vittoria sul dolore
ed Abbado, il direttore.
Quattro illustri personaggi
in cultura e scienza saggi.

Si rivolta il Pdl,
la congrega di pulzelle,
di affaristi e parolai,
di legali scaccia guai,

di evasor, escort, lacchè.
Strepita la Santanché
nel cazziar Napolitano:
“Meritevole è il caimano

d’esser senatore a vita.
Meritocrazia tradita!”
Ha ragion la passionaria:
la carriera straordinaria

del signore delle alcove
ne fornisce mille prove.
Solo il Ponte sullo Stretto
fa di Silvio un architetto

meglio assai di Renzo Piano.
Se si aggiungon le Milano,
Dùe e Tre, che volle far,
è il Berlusca l’archistar!

Se ad Abbado, il direttore,
accostiamo il cantautore
che con voce molto bella
si accompagna ad Apicella

con un ricco repertorio,
altroché Conservatorio,
i Berliner e la Scala…
Vien da dir: “Claudio, pedala,

per raggiungere il caimano
il traguardo è ben lontano!”
Quanto a Rubbia e ai suoi bosoni,
in confronto a Berlusconi

che ha aiutato la Gelmini
a far correre i neutrini
nella lunga galleria
che a Ginevra prende il via

per raggiungere il Gran Sasso,
come fisico è uno spasso
ed il Nobel che gli han dato
certamente l’ha pagato.

Elena Cattaneo, infine,
quella che fa tanto cine
nel parlar di staminali,
pensi a Silvio e ai suoi sodali:

vedrà che, grazie a Verzé,
non si muore più perché
centoventi è l’età media.
Ed ancora, la tragedia

dei malati di tumore
che finiscono al Creatore
è sul punto di finire:
“In tre anni – disse il Sire –

questo mal sarà guarito!”
ed il tempo è ormai finito.
Ha ragion la Santanché:
ha sbagliato Giorgio Re

a non scegliere il migliore.
Per non dir che un senatore
costa meno di un quartetto.
Non fu lucido il nonnetto.

blog MicroMega, 4 settembre 2013

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