Presidente peperino

Mattarella, maestro dell’ovvio.
(il Fatto Quotidiano, 20 luglio 2017)
Mattarella: “La legge elettorale si può e si deve approvare”.
(la Repubblica, 27 luglio 2017)
Mattarella: “Così il sistema elettorale non funziona”.
(il Fatto Quotidiano, 27 luglio 2017)

Presidente peperino

Nonostante il caldo estivo,
con il proprio far furtivo
Mattarella è sulla breccia.
Ma si sa, non è una freccia

ed è doppiamente muto,
anche questo è risaputo.
Muto, è chiaro se non parla,
muto pure quando ciarla

poiché dalle labbra in moto
esce un sussurrio remoto
che non sembra dire niente:
la parola di un silente.

Il democristian volpone
parla sol con le corone
e alle commemorazioni.
Gli usuali paroloni

son le solite ovvietà.
“Viva la legalità!”
“Chi dà fuoco va punito!”
“Il corrotto è un vil bandito

che deruba i cittadini!”
“Gli scafisti son caini!”
“Non dobbiam dimenticare!”,
frase che si può adoprare

per i sismi, le Ardeatine,
le tragedie cittadine,
il disagio giovanile
ed il venticinque aprile.

Sembra un po’ a una vecchia mamma:
“No al salame poiché infiamma”.
“Molta acqua va bevuta”.
“Chi si copre non starnuta”.

“Niente bagno dopo il pranzo”.
“Venerdì pesce e non manzo”.
“Non uscir se è troppo caldo”.
“Risparmiar si può col saldo”.

“Lascia il posto ai mutilati”.
“Far l’amor sol da sposati”.
Evita accuratamente
di parlare con la gente

dei problemi del momento,
mentre invece è un gran portento
nel far lo Spirito guida
per una remota sfida

di un futuro assai lontano
dall’impegno quotidiano.
Nelle feste nazionali
e con ospiti regali

Mattarella con onore
fa la freccia tricolore
che, dall’hangar prelevata,
fa la tricolor fumata

poi tornando nel parcheggio
fino al prossimo noleggio.
Quando spara un pistolotto
ben si guarda il giovinotto

dal dir il destinatario,
spara e tira giù il sipario,
come fanno i democristi
cosicché i quirinalisti

fan le identificazioni
con il Ris di Parma e i droni.
Mattarella, nostro faro,
sol in un caso fu chiaro,

sulla legge elettorale:
“Se la legge non è eguale
alla Camera e al Senato
non si vota!” ha dichiarato.

I tre massimi cialtroni,
Renzi, Grillo e Berlusconi,
fan sol finta di impegnarsi.
“Sergio, è tempo di incazzarsi!”

E al saluto del ventaglio
Peperin va allo sbaraglio:
“O la fate in un momento
o sbadiglio e mi addormento!”

blog MicroMega, 30 luglio 2017

Gioco di mano, gioco di villano

Evasione fiscale e frode, condono di Palazzo Chigi.
(il Fatto Quotidiano, 3 gennaio 2015)
Frode fiscale, Renzi salva Berlusconi.
(il Fatto Quotidiano, 4 gennaio 2015)
La mano morta.
(il Fatto Quotidiano, 16 gennaio 2015)
Falso in bilancio, la manina e il reato che si annacqua.
(ibidem).
L’emendamento firmato Renzi e gli stessi limiti agli illeciti.
(ibidem)
Alessandro Pace. “La manina di Renzi salva-B è un reato di falso”.
(il Fatto Quotidiano, 17 gennaio 2015)

Gioco di mano, gioco di villano

Con le fanciulle di buona famiglia
che un tempo non mostravano le tette
le madri per dir bene della figlia
spiegavan: “Ha le mani benedette,

all’uncinetto fa tanti centrini,
in cucina è la maga della torta,
con i ferri fa i golf ai nipotini,
ceramiche dipinge di ogni sorta”.

Ebbene, l’ineffabile premier
fu allevato all’antica da mammà
poiché si è visto chiaramente che
con le sue mani sol prodigi fa.

“La manina a favor di Berlusconi,
lo dico espressamente, fu la mia.
Quell’uomo mi riempie di emozioni
e con lui sono in piena sintonia”.

“Ogni volta che stringo la sua mano
dopo avere firmato un patto osceno
mi prende un batticuore molto strano,
come d’amore che non viene meno”.

“Quando firmo la legge elettorale
che finge di ridar le preferenze,
ma in realta è al Porcellum quasi eguale,
salgono del mio cuore le frequenze

al pensiero che Silvio n’è contento”.
“Quando pugnalo Letta all’improvviso
quello che chiaman tutti tradimento
non è che il primo passo al paradiso

dove voglio portar ogni italiano”.
“Quando sbianchetto il nome di Gratteri
per il volere di Napolitano
il qual non vuole aver ministri seri,

e tanto meno poi per la Giustizia,
apprezzo la mia man per il bel gesto
di averglielo proposto con furbizia
certa di sbanchettarlo molto presto”.

“Quando la mano mia firma con slancio,
mentre il cervello pensa al delinquente,
la nuova norma sul falso in bilancio
che sembra nuova ma non cambia niente,

mi prende quasi voglia di baciarla
pensando agli evasor che stan godendo”.
“Quando dell’uomo al Quirinal si parla
dopo che se n’è andato quello orrendo

e la mia man cancella Rodotà
con Zagrebelsky e Prodi Mortadella,
graditi per saggezza e qualità
e scrive Finocchiaro, Mattarella

e Amato, come Berlusconi detta,
mi prende un’emozion grande così
pensando alla mia mano benedetta
ed alla mamma che la costruì”.

Nessuno dice che la sua manina,
che a molti pare quella di un santone,
qualche grave reato, ahimè, combina
e un dì, chissà, lo porterà in prigione.

Prendendogli le impronte digitali
il Ris di Parma ci farà sapere
che stranamente sono tali e quali
a quelle del furfante Cavaliere.

blog MicroMega, 18 gennaio 2015

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