Martina chi?

Martina chi sul tandem Pd.
Invisibile, lavoratore, reduce da giravolte e sconfitte. Ma per il ministro ora arriva la ribalta. Grazie al ticket con l’ex premier.
(L’Espresso, 12 marzo 2017)

Martina chi?

Renzi pare aver capito
che il Pd è ormai un partito
troppo a destra e gli elettori
stan cercando nuovi amori.

Anziché cambiare rotta,
fa una mossa galeotta:
forma un ticket con Martina,
la sinistra meneghina

un mix fra magico giglio,
ed un timido coniglio.
Studi da perito agrario
laurea e a lungo funzionario

di un partito che partì
da Pci e arrivò Pd.
Sul Ciao con camicia a scacchi,
pugno chiuso e modi fiacchi,

con un far gentiloniano
esordì da veltroniano,
militò con Franceschini
e poi fu tra i beniamini

di Bersani Pierluigi.
Quando il Renzi dei prodigi
mise fine ai tempi bui
lesto si schierò con lui

sulla vetta dell’Impero
incassando un ministero,
quello dell’Agricoltura
e da allora se ne cura

con solerzia, disciplina
e efficienza meneghina.
Quando Silvio era il messia,
segretario in Lombardia

di un partito derelitto,
mille volte fu sconfitto
come un povero pirlotto.
Perse le elezion nell’otto,

le province l’anno appresso,
fu nel dieci fatto fesso
da Giuliano Pisapia
che Milano portò via

a Boeri, candidato
del Pd che fu beffato.
Grazie a doti eccezionali
perse pur le regionali

quando subentrò Maroni
al Celeste Formigoni
pien di grane giudiziarie.
Perse infine le primarie

con quel Cuperlo che, ahimè,
arrivò terzo su tre.
Ordinato, un po’ sbiadito,
invisibile, compito,

incapace di battute,
sembran pillole scadute
le sue misere concioni
in un mondo di marpioni.

Ricordate Enrico Letta
da Matteo fatto polpetta?
Letta con le gomme a terra
sembra un fulmine di guerra

a confronto con Martina,
uomo senza adrenalina
e l’amato Mattarella
che dà la sbadigliarella

a confronto con il rosso
sembra un mare molto mosso.
Se Martina è di sinistra
la Madia è una ministra,

Berlusconi un indigente,
Mattarella un presidente,
Matteo Renzi uno statista
e Salvini uno jiahdista.

Il boy scout è un gattopardo
che per vincere al traguardo,
come sempre dal debutto,
finge di cambiare tutto,

ma in realtà con cambia nulla
e col ticket si trastulla
in maniera vergognosa:
la sinistra è un’altra cosa.

blog MicroMega, 23 marzo 2017

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