Un fifone al Quirinale

Niente politica. L’inquilino del Quirinale vota di nascosto e pensa ad altro.
Mattarella Social Club tra centri anziani e bando per due butteri a Castelporziano.
(il Fatto Quotidiano, 19 aprile 2016)
“Mattarella si è sottratto, un Presidente non vota di sera”.
(ibidem)

Un fifone al Quirinale

La question delle trivelle
fa il solletico alle ascelle
dell’amato Presidente.
Fece dire, flebilmente

perché Renzi non sentisse
e evitar lo redarguisse:
“Con un mormorio, pare,
abbia detto: andrò a votare…”,

ma forse era già assopito
nel pigiama preferito.
Normalmente il dì del voto
presto assai compar la foto

con il Capo dello Stato
ch’è un esempio: ha già votato
alle dieci del mattino,
da esemplare cittadino.

Questa volta, invece, no:
quella foto non spuntò
od almen non così presto.
Ben più tardi, a buio pesto,

raccogliendo le energie
Sergio fece due o tre vie
verso il seggio elettorale
e con sforzo eccezionale

mise il voto dentro l’urna
in un’ora ormai notturna,
dopo il principal Tg.
Perché mai fece così?

Due le scuole di pensiero.
Era stanco per davvero:
col Vinitaly a Verona
e la lunga maratona

delle scuole al Quirinale
la fatica, ahimè, ti assale.
Ed in vista il Donatello
con il premio al film più bello

e plotoni di vecchietti
che coi loro gagliardetti
verran a Castelporziano
per potergli dar la mano.

La sua vita è faticosa,
perciò Sergio si riposa
di più nei giorni di festa.
Solo a sera si ridesta

e va al voto nella notte:
dell’esempio se ne fotte.
Val di più l’altra teoria:
nonno Giorgio ha la fobia,

oramai nota e stranota,
per il popolo che vota.
Da perfetto comunista
e fervente stalinista

non sopporta le elezioni,
perciò scaglia lampi e tuoni
contro chi corre a votare.
“Mattarella non lo fare

o un bel monito ti arriva!”
Dal timor senza saliva,
ha votato il poveretto
quando Giorgio era già a letto.

blog MicroMega, 20 aprile 2016

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