La ripresa…per il culo

Politica & Palazzo. Da Letta a Berlusconi i governi “vedono” la ripresa (che non c’è) e chiedono stabilità.
(ilfattoquotidiano.it, 12 agosto 2013)

La ripresa…per il culo

La ripresa? Vecchia storia,
tutti annunciano baldoria,
fine d’un periodo immondo,
tunnel con la luce al fondo:

“Non è la locomotiva,
ma è la crescita che arriva
grazie alla stabilità.
Presto ognuno la vedrà

alla sola condizione
non ci sia qualche coglione
che, per far guerra al governo,
ci precipiti all’inferno!”

Cominciò Romano Prodi
che cercava in tutti i modi
di salvarsi dai brighella
suoi sodali e da Mastella,

ma andò a terra con un gancio
senza balzi e senza slancio.
Poi fu l’Unto del Signore
che, da grande mentitore,

citò i ristoranti pieni,
le vacanze in luoghi ameni,
l’invasion dei cellulari,
per mostrare che gli affari

progredivano decisi
e che grazie a lui la crisi
era in pratica passata:
“La ripresa è cominciata,

non scocciate chi lavora!”
E finimmo alla malora.
Anche il superprofessore
si spacciò per salvatore:

“Non staccateci la spina.
La Nazione era in rovina,
ma ai prodigi tanto attesi
mancan solo pochi mesi.

La ripresa non si vede,
ma dovete avere fede,
poiché è già dentro di noi!”
Capì tardi il parco buoi

che perfino i professori
sono grandi mentitori.
Ora tocca al prode Letta
dir che con la sua ricetta

la ripresa sta arrivando.
Anche Enrico sta tentando,
col governo che traballa,
di narrar la vecchia palla:

“Sol col mio governo, amici,
stan finendo i sacrifici,
le rincorse, le rimonte!
La ripresa è all’orizzonte!”

Con ordinativi al flop,
disoccupazione al top,
con il Pil sempre più giù
ed il debito più su,

alla fin del tunnel vede
una luce e in malafede
le dà il nome di ripresa,
mentre è una candela accesa

per seguirne il funerale.
Solo Giorgio, al Quirinale,
crede ancora a Enrico Letta,
la sua nuova marionetta.

13 agosto 2013

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