Il governo balneare

L’Italia è senza governo, indagine sulla scomparsa.
(il Fatto Quotidiano, 28 luglio 2016)
La maratona di Renzi: a Rio coi suoi cari per Roma 2024.
(il Fatto Quotidiano, 29 luglio 2016)
Ferie da record: il Parlamento si ferma fino a metà settembre.
In attesa del referendum di novembre, tutti i disegni di legge si sono arenati.
E così gli eletti si preparano a partire per uno stop ancor più lungo rispetto agli altri anni.
(il Fatto Quotidiano, 31 luglio 2016)
Basi e spazio aereo: il regalo del governo (a cose fatte).
(il Fatto Quotidiano, 4 agosto 2016)

Il governo balneare

Ricordate? “I magistrati
sono troppo sfaticati,
non lavorano abbastanza,
pensan solo alla vacanza,

ben quaranta giorni, almeno!”
Intervenne e in un baleno
Renzi mise tutto a posto:
“In vacanza solo a agosto!”

Ricordate? Due anni fa
forsennata attività
alla Camera e al Senato:
dal dì in cui Renzi è arrivato

si lavora giorno e notte
e le ferie son ridotte
poiché c’è molto da fare.
Le riforme del giullare

si susseguono veloci:
false, inutili, feroci,
perniciose, poco serie
e perfino deleterie.

Senatori e deputati
corron come indemoniati
fra canguri, maratone,
i Jobs Act, le scuole buone,

la giustizia, l’energia,
la Rai, la burocrazia,
la riforma elettorale
e lo stupro criminale

dell’attual Costituzione.
E’ dovunque il fanfarone
del quaranta e più per cento,
un italico portento.

Sol due anni son passati
ed i tempi son cambiati:
il quaranta non c’è più,
i sondaggi vanno giù,

sembra che il boss parolaio
valga meno di Di Maio.
Or si chiude la baracca
ed il Parlamento stacca

quasi per sei settimane.
Per non procurarsi grane
l’input è di vivacchiare
senza più darsi da fare.

Il Senato è ballerino,
basta qualche birichino
e il governo può andar sotto
con Matteo che fa fagotto.

Solo il referendum può,
se verranno i Sì! a gogo,
metter in salvo il tiranno.
Il governo è in grande affanno,

ogni legge è scivolosa
se non piace qualche cosa
alla banda di Angelino
sempre pronta a far casino.

Perciò ad evitare il flop
fino al referendum stop!
La giustizia è incardinata,
ma per ora è congelata.

Legge sulla concorrenza?
Per adesso si fa senza.
Del reato di tortura
più nessun si prende cura.

Di adozion non se ne parla
né di cannabis si ciarla.
Sul conflitto di interessi
sperano soltanto i fessi.

Stop a legge sui partiti,
su primarie e simil riti.
Soprattutto stop al Duce,
ai commenti da film luce

dove di bugie si campa,
alle conferenze stampa,
a tallk show, Matteorisponde.
A Rio Renzi si nasconde.

C’è soltanto la pulzella
che coi droni a Sigonella
ci fa stare tutti all’erta.
Grazie, bellica Roberta!

6 agosto 2016

I tombaroli

Referendum, la storia della Repubblica non è una zavorra.
(la Repubblica, 24 maggio 2016)
Berlinguer, Ingrao, Iotti. I renziani e l’abuso furbetto della storia.
(il Fatto Quotidiano, 24 maggio 2016)

I tombaroli

Si può dir che il tosco putto
abbia rottamato tutto.
Cominciò dalle persone
da staccar dalle poltrone:

“E’ da un po’ che lo ripeto,
sei un politico obsoleto
come lucciole e farfalle,
perciò fuori dalle balle

senza tanti piagnistei.
Devo fare posto ai miei!”
Poi passò ai corpi sociali:
“Basta beghe sindacali,

stop a welfare e diritti,
con un voucher tutti zitti,
senza articolo diciotto
sempre pronti a far fagotto!”

Poi toccò alla Istituzioni.
Peggio ancor di Berlusconi
ha zittito il Parlamento
diventato un ornamento

che le sue giornate brucia
sol coi voti di fiducia
alle leggi, anzi ai prodigi,
fatti da Palazzo Chigi.

Il momento è impegnativo
poiché il passo successivo
sarà la Costituzione.
Per voler del fanfarone

e di un vecchio comunista
già fervente stalinista
monna Boschi con Verdini,
due perfetti burattini,

stanno già per rottamarla.
Solo un No potrà salvarla.
No allo stupro e alle violenze
del ducetto di Firenze,

della vergine di Arezzo,
di Verdini, quello avvezzo
a una vita in tribunale,
dell’ex re del Quirinale

che, in memoria di Baffone,
alla libertà si oppone
ed alla democrazia
fin dai tanks in Ungheria.

Il quartetto vuole un Sì.
Ed il bello viene qui.
I fan di quel farabutto
che ha già rottamato tutto

per fregar gli oppositori
dalle tombe tiran fuori
nientemen che gli antenati
di color che han rottamati.

Ingrao, Iotti e Berlinguer,
che son stati fino a ier
odiatissimi avversari,
ora son depositari

della verità renziana.
Salta fuori la panzana
di un lor straconvinto Sì
se votassero oggi qui.

Anche i partigiani veri
di un bel Sì andrebbero fieri,
copyright Elena Boschi.
Ci son esseri più loschi

dei toscani ragazzotti?
“Italian che tutto inghiotti
da perfetto credulone,
salva la Costituzione!

Con un pugno ben diretto
all’orribile quartetto
che stuprando va la storia,
vota No e sarà vittoria!”

blog MicroMega, 26 maggio 2016

Ballottaggio con sorpresa

I segnali di Renzi all’ex Cavaliere nascosti nell’Italicum.
(la Repubblica, 6 maggio 2015)
Senato, il governo è appeso a un filo.
(la Repubblica, 8 maggio 2015)
Si salvi chi può: Forza Italia al 4%.
(il Fatto Quotidiano, 12 maggio 2015)

Ballottaggio con sorpresa

Or che l’Italicum è in cassaforte
coi nani di sinistra strapazzati
si dà da fare l’uomo della sorte
per scansar del Senato gli attentati.

Senza il Senato delle autonomie
non è l’Italicum il toccasana
poiché solo il sommar due porcherie
al fanfaron toscano la via spiana.

I voti del Senato son preziosi
e il golden boy corteggia Berlusconi
perché compensi quanto i rivoltosi
gli negheranno nelle votazioni.

Ma c’è un’altra ragion per aiutare
quello ch’è ormai il fantasma del caimano:
fare sì che riesca a trasformare
Forza Italia in un team repubblicano.

Fra cerchio magico, Verdini e Fitto
di Forza Italia non rimane niente,
men del dieci per cento e Renzi è fritto
se Silvio non sarà il miglior perdente

nel caso si proceda al ballottaggio.
Una cosa è lottar col Cavaliere
quasi ridotto all’accattonaggio
con le distrutte e vagolanti schiere

ad ogni inciucio sempre ben disposte
in cambio di brandelli di ingiustizia,
di qualche forte sconto sulle imposte
o di qualche cadeau sull’edilizia.

Altra cosa è affrontare il ballottaggio
con un nemico vero come Grillo,
i cinque stelle pronti all’arrembaggio
e un verdetto final niente tranquillo.

Poiché a tutto ha pensato il fanfarone
nello studiar la legge elettorale
nonché lo stupro della Costituzione,
meno che a un ballottaggio nel finale

con chi senza conflitti d’interessi,
senza gli scheletri dentro l’armadio,
senza gli scandali dei mille amplessi,
senza televisioni e senza radio,

senza amici mafiosi e delinquenti
possa dare battaglia in campo aperto.
Arruolando i delusi, gli scontenti,
tutti i precari dal futuro incerto,

i giovani idealisti, gli astenuti,
i pensionati senza più pensioni,
tutti coloro che Matteo ha fottuti.
Sicuro che sian men dei creduloni?

“Caro Matteo, la legge elettorale
che con la Boschi avete messa al mondo
ti fa dormir tranquillo sul guanciale
sol se il caimano arriverà secondo.

Devi perciò pregar tutte le sere
sia la Madonna che il Bambin Gesù
che il Signor ti conservi il Cavaliere,
il cerchio magico, Toti e Dudù”.

blog MicroMega, 13 maggio 2015

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