I polli di Renzi

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Così proprio lì.
(il Fatto Quotidiano, 1 luglio 2014)
Matteo è come Ibrahimovic: in Europa non segna.
(il Fatto Quotidiano, 18 luglio 2014)
Meriam, fine dell’incubo, a Roma con l’aereo di stato.
Renzi: oggi giorno di festa. Anche la first lady a Ciampino.
(la Repubblica, 25 luglio 2014)
Il guappo di cartone.
(il Fatto Quotidiano, 27 luglio 2014)
Renzi Transformer al contro-varo di Genova.
(ibidem)
La Concordia in porto. Renzi mette il cappello.
(il Fatto Quotidiano, 28 luglio 2014)

I polli di Renzi

Nella nazion che ormai quasi stramazza
malgrado le riforme preannunciate
il furbo Renzi col renzismo impazza
a furia di parole e comparsate.

Quand’era alla provincia presidente
mise a punto una tecnica sottile:
sparar programmi come fosse niente
con una attività quasi febbrile,

fissare gli obiettivi e le scadenze,
dar l’impressione di cambiar le cose,
spacciando marketing ed apparenze
per conquistare folle speranzose.

Poi, quando le scadenze son vicine,
evitando i controlli consuntivi
catapultar, tra tweet e parlantine,
ambiziosissimi nuovi obiettivi

conquistando altre masse credulone,
per poi rifare il gioco tale e quale.
Simili trucchi il tosco fanfarone
ha pure usato in sede comunale.

La stessa tecnica, così rodata,
sta adoperando il guitto fiorentino
per fregar questa Italia disgraziata
che al precipizio è sempre più vicino.

L’ha completata con il dovunquismo
grazie al qual Matteo Renzi, il dovunquista,
compar dove son gioia ed ottimismo
ed altri credulon così conquista.

Lo vedi con Prandelli ante stangata
che tiene una banana tra le mani
o in Mozambico, con aria ispirata,
mentre dà il cinque ai piccoli africani.

Lo vedi a Genova con il relitto
nel giorno del riscatto del Paese
oppure con la Meriam che ha sconfitto
il bieco integralismo sudanese.

A ogni foto milion di creduloni
conquista il furbacchione nazionale
che fa la sposa in tutti i matrimoni
e fa la salma in ogni funerale.

Nel frattempo i problemi restan lì:
la produzione dell’industria è in calo,
aumenta il debito, milioni al dì,
con il Pil che riman purtroppo al palo.

Gli ottanta euro non sono serviti
a spingere i consumi un po’ più su,
gli evasori rimangono impuniti
e ogni giorno diventano di più

i decreti attuativi ancor non pronti.
Malgrado le sparate di Matteo
l’Europa insiste col rigor dei conti
e fa alla Mogherini: marameo!

La manovra autunnale già ci aspetta
checché promettano Renzi e il Tesoro,
con le riforme siamo a Monti e Letta
per la Giustizia, il fisco ed il lavoro.

Eppure, nonostante tutto questo,
la battaglia campale è sul Senato:
soltanto lì bisogna fare presto
ed ottenere il folle risultato

che mette in gioco la democrazia.
Si consulti di nuovo il delinquente,
moniti il nonno dalla Pusteria,
minacci Monna Boschi sorridente,

ma si faccia tacere la gentaglia
che vuol difendere la libertà.
Se Renzi vincerà questa battaglia
ed un nuovo ventennio inizierà

sarà felice ogni credulone
il qual darà ragione a Mussolini:
“Come si può non diventar padrone
d’una nazion di servi e di lecchini?”

blog MicroMega, 29 luglio 2014

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