Casella zero

Angelino Alfano. “L’articolo 18 va abolito entro la fine di agosto, è solo un totem anni 70.
Servono atti straordinari.
(la Repubblica, 11 agosto 2014)
Alfano fa il Tavecchio: “Spiagge, basta vu cumprà!”
(il Fatto Quotidiano, 12 agosto 2014)
Aule a pezzi. “I soldi promessi dal governo? Mai visti”.
(ibidem)
Caro Renzi, l’Italia va disincagliata dalle secche della crisi.
(la Repubblica, 13 agosto 2014)
Expo, il ministro apre al trasloco dei Bronzi. “Deciderà un pool di super esperti”.
(la Repubblica, 18 agosto 2014)
Pensioni nel mirino, ma salve sotto i 2000 euro.
(ibidem)

Casella zero

Per evasion fiscal siam terzi al mondo,
peggio di noi sol Messico e Turchia,
grazie a uno Stato sempre tremebondo
nel curare la grave malattia.

Per libertà di stampa siam finiti
terzultimi in Europa, nientemeno,
nonché nel mondo con Burkina e Haiti.
Il suolo consumiamo senza freno,

ben più del doppio della media Ue,
mentre non investiam nella cultura,
dell’Europa i più avari di dané.
Quarantatre per cento è addirittura

la disoccupazione giovanile,
della Germania cinque volte tanto.
La fuga dei cervelli è in grande stile
e nessun mostra il minimo rimpianto

per quanto abbiamo speso in formazione.
Per la ricerca siamo sotto zero
e le Università fan compassione.
Le imprese son bottin dello straniero

che vien dal Medioriente, dalla Cina,
dal Sudamerica, dalla Corea.
Per corruzion l’Italia è birichina
e dei peggiori abbiamo la nomea

con Bulgaria, Namibia, Grecia e Ruanda
e sessanta miliardi sgraffignati.
L’ingiustizia sociale è ormai nefanda
e dei politici si son stufati

metà italian che al voto fan cucù.
La crescita del Pil è un’illusione,
è il debito che sal sempre di più
come fa la fiscale imposizione.

La crisi dell’Italia sembra tale
che servirebbero riforme vere
e non la truffa costituzionale
concordata fra Renzi e il Cavaliere.

Se son riforme questo neo Senato,
una nuova porcata calderola,
l’eterno inciucio col pregiudicato,
e una falsa elemosina alla scuola,

se son riforme quella alla Giustizia,
fatta sotto il ricatto del caimano
e le cazzate dette con dovizia
dal morto che cammina, Angelo Alfano,

se son riforme i tagli ai pensionati,
gli ottanta euro con un pagherò,
la presa per il cul degli esodati
e i bronzi di Riace per l’Expo,

nell’eterno italian gioco dell’oca
grazie al toscano ciarlatan nocchiero
che solo a ciance le riforme invoca,
siam ripiombati alla casella zero!

19 agosto 2014

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Mogherini, chi?

Scontro su Mogherini lady Pesc. L’Italia contesta il veto baltico. “Pronti al voto a maggioranza”.
Sono 10-11 i paesi, non solo dell’Est, contrari alla nomina. “E’ inesperta”.
(la Repubblica, 16 luglio 2014)
Mogherini, l’insostenibile leggerezza.
(il Fatto Quotidiano, 16 luglio 2014)
Smacco Mogherini, Renzi non convince Bruxelles. Salta l’accordo fra socialisti e popolari.
“Troppo filo russa”. Stallo durante la cena dei leader: “Nomine europee rinviate a fine agosto”.
(il Fatto Quotidiano, 17 luglio 2014)
L’attesa del ministro: “Io filo russa? Ma Putin l’ho visto dopo gli ucraini”.
(la Repubblica, 17 luglio 2014)
Ue, il premier sfida Juncker: “Mogherini candidata alla guida degli Esteri”.
(la Repubblica, 1 agosto 2014)

Mogherini, chi?

Ci han rintronato col semestre Ue
suscitando le attese più curiose,
ma fino ad ora si può dire che
non sono capitate grandi cose.

Sperammo nella flessibilità,
in un’Europa un po’ meno bancaria
e nella Mogherini che farà
degli Esteri europei la commissaria.

La flessibilità che ci han concessa
è stata una solenne presa in giro,
l’Europa sembra sia sempre la stessa
che vuole austerità come un vampiro,

mentre la Mogherini è lì che spera
nel verdetto in arrivo a fine agosto.
I paesi dell’Est in fitta schiera
con un veto brutale hanno risposto

di Federica alla candidatura:
“E’ filo russa, noi non la vogliamo!”
Filo russa la gelida creatura?
Sensibile di Putin al richiamo?

Chi lo dice non sa che Federica
è sempre stata sol filo se stessa.
Passò in politica, senza fatica,
da comunista giovane promessa,

prima ancor dell’arrivo del Pd,
a fan convinta di Walter Veltroni.
A Franceschini poi disse di sì
quando Walter vergò le dimissioni.

Convinta bersaniana diventata,
nelle prime primarie col toscano
con Pierluigi pronta si è schierata
all’attacco del giovane caimano:

“Sugli Esteri ha ancor molto da studiare,
Renzi è lontano dalla sufficienza…”.
Bersani out, fu lesta nel saltare
di Matteo Renzi sulla diligenza.

Di fiuto e opportunismo senza eguali,
ha poche idee che son quelle degli altri:
ovvie e banal se gli altri son normali,
luminose nel caso siano scaltri.

Ha un soprannome, la telefonista,
sempre pronta, di Renzi alla chiamata,
ad una rapida discesa in pista
come se fosse telecomandata.

Non lascia tracce ma, con disciplina,
al parer del suo capo si conforma,
sempre gradevole, mai birichina,
sempre attenta pur se sembra che dorma.

Nelle foto di gruppo viene bene
ed al capo fa far bella figura
quando parlando su straniere scene
non dice nulla, ma con gran bravura.

Gerusalemme, Gaza, Il Cairo, Amman,
il Libano, la Libia, l’Ucraina,
l’India, l’Iraq, Damasco, il Pakistan
son solo nomi sulla sua cartina,

mete eventuali se colà la manda
un capo che fa al mondo marameo
e il quale tuttalpiù le raccomanda:
“Torna in fretta a votar contro Mineo!”

Perché mandar la Mogherini all’Ue?
Perché mandar la nullità perfetta
a far Roma-Bruxelles avanti e indré?
Solo per fottere D’Alema e Letta.

Due mesi del semestre son passati:
non solo non abbiam raccolto nulla,
ma Renzi e il Re son molto preoccupati
da quello che nei ciel d’Europa frulla.

Ogni giorno Matteo apre la posta
con il terrore che la Ue gli scriva
e a Fiumicino tutti i dì si apposta
per controllare se la troika arriva.

14 agosto 2014

Nota. Il sito di MicroMega è in vacanza

Lo Schettino di Rignano sull’Arno

Pil sotto zero: torna la recessione. Giù le Borse, allarme dell’Europa.
(la Repubblica, 7 agosto 2014)
Anche Renzi è in recessione.
(il Fatto Quotidiano, 7 agosto 2014)
Ecco il nuovo Senato dei cento. Addio al bicameralismo perfetto, finisce il ping pong sulle leggi.
(la Repubblica, 8 agosto 2014)
Riforme, l’affondo di Draghi: “Incertezza frena l’Italia. Gli Stati cedano sovranità”.
(ibidem)
Anche Draghi scarica Renzi: poco impegno per le riforme.
(il Fatto Quotidiano, 8 agosto 2014)
E il premier dice: in vacanza belli allegri.
(ibidem)
Il primo sì al nuovo Senato. Renzi: non ci ferma nessuno.
(la Repubblica, 9 agosto 2014)
Il Pd e i voti determinanti di FI. Renzi: “Ma è stato solo un caso”.
(ibidem)
Il Nazareno è servito fra baci e abbracci.
(il Fatto Quotidiano, 9 agosto 2014)

Lo Schettino di Rignano sull’Arno

E’ il trionfo del guitto fanfarone:
votata la riforma del Senato!
Quella chiesta da tutta la Nazione,
dalle città al borgo più isolato,

dalle spiagge assolate ai tanti laghi,
dalle montagne impervie alle colline.
Quella voluta dalla Ue dei draghi
nonché dalla culona oltre confine

che ci daran la flessibilità
con la quale ritorneremo ricchi,
imponendo alla crisi l’altolà.
Sicuri che un doman sarem sceicchi

grazie a un premiér ad alto potenziale.
C’è il Pil che invece di salire scende?
Ci son le esportazioni che van male?
La recessione proprio non si arrende?

Nessun timore, Renzi lo sapeva
anche se disse: “Il Pil con gli euro ottanta
dell’un per cento almeno si solleva”.
Ma il voto sol si alzò, fino al quaranta…

“L’incertezza che c’è sulle riforme
è un freno che scoraggia i capitali
ed in Italia c’è un ritardo enorme
per le riforme che sono essenziali:

il fisco, la Giustizia ed il lavoro”,
proclama Mario Draghi da Berlino
con argomentazion che ammazza un toro
ma fa il solletico al fiorentino.

“Una riforma al mese!” si è impegnato,
ma in cinque mesi non ha fatto niente
se non l’inciucio col pregiudicato
diventato Padrin Prostituente.

I trenta giorni per una riforma
per farle tutte son saliti a mille,
con il trucco che i numeri trasforma
per ingannare un popolo imbecille.

Della prima riforma siamo a un quarto,
come decreta la Costituzione
e alquanto travagliato è stato il parto.
Eppure è al massimo l’esaltazione.

Schifani e Finocchiaro, lingua in bocca,
pomician vispi come due ragazzi,
Verdini abbraccia di Matteo la cocca
per la qual sta sbavando pure Razzi

che si avvicina a Boschi a braccia aperte.
Sul tabellon ci sono i risultati
con la più ignobile delle scoperte:
i voti del caimano li han salvati!

Ora è ufficial: non c’è un governo Renzi,
ma c’è un governo Renzi-Berlusconi,
niente di niente che li differenzi.
Che ha detto infatti il re dei fanfaroni

sulla storia del Pil che va a puttane?
“Dovete allegri correre in vacanza!”,
l‘esatto bis di tutte le panzane
che Silvio raccontò, mentendo a oltranza,

su ristoranti pieni mane e sera,
milion di cellular, voli esauriti,
mentre si scatenava la bufera
che avrebbe gli italiani impoveriti.

E’ come la Concordia ormai l’Italia:
il capitano, un guitto fiorentino,
con l’amante Verdini che lo ammalia
a Berlusconi vuole far l’inchino,

ma si trova uno scoglio sulla via,
mentre folleggia con il suo amorazzo.
Muor nel naufragio la democrazia.
“Lasci la nave in tutta fretta, cazzo!”

10 agosto 2014

Nota. Il sito di MicroMega è in vacanza

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