Patto del Nazareno Renzi-Berlusconi. Legge elettorale e via il Senato.
(la Repubblica, 19 gennaio 2014)
Miracolo Renzi: torna B. e fa il padre costituente.
(il Fatto Quotidiano, 19 gennaio 2014)
Berlusconi ai servizi sociali, udienza il 10 aprile.
(la Repubblica, 21 gennaio 2014)
A dieta con Toti: 7 chili in 3 giorni.
(il Fatto Quotidiano, 21 gennaio 2014)
Ruby-ter, Olgettine senza paga. Berlusconi taglia gli stipendi per paura degli arresti domiciliari.
(la Repubblica, 23 gennaio 2014)
Ruby-ter, indagato Berlusconi, i suoi avvocati e altri 40. “Hanno corrotto i testimoni”
(la Repubblica, 24 gennaio 2014)
Interdizione del Cavaliere, la Cassazione accelera. Fissata l’udienza il 18 marzo.
(ibidem)
Ruby-ter, ancora Berlusconi. E’ indagato insieme ad altri 44.
(il Fatto Quotidiano, 24 gennaio 2014)
Aiuti, Toti non ha perso un etto.
(ibidem)
Toti delfino spiaggiato: sarà solo consigliere.
(il Fatto Quotidiano, 25 gennaio 2014)
Il Padre della Patria
Già Padre della Patria si pensava,
acclamato da amazzoni e da schiavi,
già la chiamata al Colle si aspettava
col Re che a Renzi e a lui dicesse: Bravi!
In mezzo a questo lercio letamaio
anziché due statisti illuminati
vi pensavo un bandito e un parolaio.
Ma mi ricredo, visti i risultati!”
Era un miraggio, una fantasia,
poiché un potere infame era in agguato:
la Giustizia ad orologeria
la qual da sempre l’ha perseguitato.
Il dieci aprile si deciderà
se Silvio finirà ai domiciliari
o ai servizi sociali se ne andrà,
a pulir cessi con i volontari.
La Cassazione, poi, è già in cammino
per comminargli quella interdizione
che lo farà sol mezzo cittadino,
privato d’ogni pubblica funzione.
Ma c’è di peggio. Silvio è un indagato
in un processo detto Ruby-ter
con l’accusa di avere subornato
dei testimoni per non far saper
che le cene non erano eleganti,
le ragazze eran troppo generose,
come le buste piene di contanti
destinate alle più peccaminose,
che c’era in giro qualche minorenne,
come ad esempio Ruby Rubacuori,
ricompensata con robuste strenne
per pagarne gli erotici favori.
Indagati con Silvio, le Olgettine,
Apicella, il brillante chitarrista,
qualche sodale alla menzogna incline,
i legali e Rossella, il giornalista.
Per le ragazze piene di virtù
dal caiman finanziate tutti i mesi
parte immediata la spending review
e tutti i pagamenti son sospesi.
Addio auto, addio buste di Spinelli,
addio studi, vacanze, appartamenti,
son purtroppo finiti i tempi belli
poiché i giudici sono dei fetenti,
capaci di mandar Silvio in prigione
se, pagando ogni mese le pulzelle,
persevera nella subornazione
per celar le focose marachelle.
La splendida stagione è ormai finita
sia per le pupe piene di virtù
che per il Cavalier che cambia vita
al fianco di Francesca e di Dudù.
Ma la Giustizi ad orologeria
non è il maggior motivo di tormento
che preoccupa Sua Cialtroneria.
C’è una più grave causa di sgomento:
Giovanni Toti, fresco consigliere,
per Silvio Berlusconi è grassottello
e fra i lacchè non può farsi valere
se non diventa in fretta un po’ più snello.
Dopo tre giorni di severa dieta
a base solo di verdura cruda
il consigliere, diventato asceta,
davanti alla bilancia si denuda.
Via la felpa, le calze, i pantaloni,
con le mutande sal sulla bilancia,
e l’ago, dopo un po’ di vibrazioni,
il verdetto sul meschinello sgancia:
non è sceso nemmen di un ettogrammo
e la dieta non è servita a niente!
Dramma finale. Toti dice: “Smammo!”
e singhiozza il Papà Costituente.
blog MicroMega, 28 gennaio 2014
Berlusconi torna dalla beauty-farmacia
Se n’è andato Berlusconi in beauty-farm,
sette giorni come per la creazione.
Galeotta in questo caso è l’elezione
che richiede che lui pulluli di charme.
Era un poco mozzicato dalle tarm
ma vedrai quando ritorna che impressione:
avrà il cranio come un vecchio capellone,
perch’è giusto non opporsi al proprio karm.
Non avrà nemmeno un filo di pancetta
e la pelle come il culo di un poppante
e gli zigomi da mongolo ventenne.
Seducente come imberbe sirenetta,
avrà spalle e pettorali come Atlante.
Stesso porco, ma rifatte le cotenne.
Silvietto e Renzino, il vecchio e il bambino
Un vecchietto con la giovane badante,
rotondetta per quel tanto che non guasta
per fornire un po’ di ebbrezza ancora all’asta,
se ne andava ai giardinetti gongolante.
Al guinzaglio un cagnolino un po’ arrogante,
nato forse da una cagna poco casta.
Il vecchietto a tratti è pure pederasta
ma l’augello funge ormai solo da idrante.
E’ da giorni che lo attira un bel bambino
che già predica sebbene sia un bebè,
un monello cui non manca un venerdì.
Suona il flauto, ma siccome è piccolino
solamente ti martella col FA-RE’.
Guarda, il vecchio, e si scompiscia di pidì.