Il 4 giugno 2013 è stata pubblicata la sentenza con la quale Berlusconi è stato condannato in primo grado a un anno di carcere per concorso in rivelazione di segreti d’ufficio. Nel dicembre 2005, infatti, fece pubblicare su il Giornale la famosa intercettazione della telefonata fra Consorte e Fassino che esclamava: “Allora abbiamo una banca!” Per la cronaca l’intercettazione pubblicata era ancora segreta e neanche trascritta per gli inquirenti. Su tutto ovviamente arriverà fra qualche mese la prescrizione.
La poesia è stata pubblicata su il Misfatto, inserto satirico de il Fatto Quotidiano, il 6 giugno 2010, dopo che la notizia era uscita su Repubblica e Fatto
“Berlusconi ascoltò la voce di Fassino e mi promise eterna gratitudine”.
Favata: io ad Arcore con la telefonata tra il leader Ds e Consorte.
(la Repubblica, 6 maggio 2010)
L’intercettazione di Fassino e il ricatto al premier.
(il Fatto Quotidiano, 7 maggio 2010)
Nastro Fassino, indagato Paolo Berlusconi.
(la Repubblica, 2 giugno 2010)
Nastro Fassino: un B indagato, l’altro trema.
(il Fatto Quotidiano, 2 giugno 2010)
Paolo Berlusconi e il caso Fassino: “Portai Favata a Palazzo Grazioli”.
E l’imprenditore arrestato: Ghedini mi promise soldi.
(la Repubblica, 4 giugno 2010)
Watergate casereccio
Ad Arcore, vigilia di Natale,
anno duemilacinque per la storia,
Silvio riceve un dono eccezionale:
un’intercettazione accusatoria
nei confronti del misero Fassino:
“Consorte, siam padroni di una banca!”
Sprofondato in poltrona l’omarino
per la grande emozione quasi sbianca
e promette a Favata, il donatore:
“La famiglia sarà grata in eterno!”
Per caso suo fratello è l’editore
del Giornale… Sei giorni ed è l’inferno:
“Fassino – sul Giornale – è un lestofante
sono i Ds pien di farabutti,
non è vero che son anime sante,
sono mariuoli proprio come tutti!”
Non è trascritta l’intercettazione
e pertanto è illegale totalmente
ma se ne fotte Silvio, oggi campione
della privacy della brava gente.
E’ questa la denuncia che Favata
ha fatto al tribunale che ora indaga,
visto che la famiglia non fu grata.
Sui quotidiani tutti i dì dilaga
la legge che imbavaglia il giornalista
e che rende impotente il magistrato,
la legge target per il piduista
al traguardo oramai quasi arrivato:
fare in Italia tutto quel che vuole.
Per fermare il campione dei bugiardi
prorompe una proposta dalle gole:
“Cacciarlo a calci in culo!”…E’ sempre tardi.
il Misfatto, 6 giugno 2010