Il ciclone Gianfranco

14 novembre 2010

Già s’avvicina un grande fortunale
con tuoni, lampi, fulmini e saette
ed al riparo corre ogni animale
nelle accoglienti tane ben protette.

Ma c’è chi affronta calmo il gran ciclone,
già sapendo che non si bagnerà.
Il nostro beneamato Capellone
grazie ai quattrini sempre scoperà,

dall’Italia lontan, mal che gli vada.
Gianfranco Fini che si fa passare
per colui che aprirà una nuova strada
il servitore finirà di fare.

Bersani sta tranquillo: il suo Pd,
malgrado l’acqua che cadrà dal cielo,
non potrà andare peggio di così,
ben diviso fra Marx ed il Vangelo.

Di Pietro dell’Italia dei Valori
saprà trovar bersagli alternativi
da affrontare con tutti i suoi furori,
naturalmente senza congiuntivi.

Caltagiron Casini e il prode Cesa
continueranno a predicare a cazzo
nel nom di Benedetto e della Chiesa
senza provare il minimo imbarazzo.

Della Lega padana il firmamento
continuerà ad urlar: “Roma ladrona!”,
pur essendo di ladri un reggimento.
Allora il fortunale è cosa buona,

nessuno soffrirà per il ciclone?
Ebbene, no! Provatevi a pensare
a Cicchitto, Gasparri, Capezzone
e a Bondi…, senza un culo da leccare.

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