L’amore ai tempi del Criniera

28 marzo 2010

“Vince l’amor contro l’invidia e l’odio!”
grida chi dell’amore ha fatto strazio,
il Criniera che poi manda sul podio
a scaldare i suoi fan La Russa Ignazio,

la vera negazione dell’amore,
il simbolo dell’odio contro gli altri.
Incalza poi l’anziano mentitore
gli ammirator coi suoi quesiti scaltri,

a risposta obbligata, è il rituale.
I “Sì!” e i “No!” rimbomban nella sera,
finché sul palco Umberto Bossi sale,
il padano padrone del Criniera,

il suo burattinaio, il suo tutore.
Seguon gli auguri a Santo Bertolaso,
l’annuncio del trionfo sul tumore
e il giuramento presa per il naso.

Scopelliti, Palese, Polverini,
Formigon, Marinelli con Pagliuca,
Cota, Caldoro, Biasiotti, Bernini,
Faenzi, Modena, (Zaia s’imbuca…)

è la squadra dei bravi candidati
a governar le povere Regioni.
Giuran con lui i dodici sfigati,
mano sul cuor, agli occhi i lacrimoni.

Tutti spergiuri, come il presidente.
Sul palco a strimpellare c’è Apicella,
ma Fini si è negato, destramente.
La moral dell’orrenda passerella?

Sono tornati i tempi di Benito,
ma il ricino non serve alla bisogna:
il Criniera che vuole il plebiscito,
al parco buoi propina la menzogna.

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