Angelino Quovadis

3 dicembre 2012

Il povero Angelino è in confusione
e sta scoprendo quanto è complicato,
dopo il ruol di lacchè sotto padrone,
far politica senza aver studiato.

Sembrando che il padrone se ne andasse
a fare in Kenya opere di bene
concedendo alle adoranti masse
di offrire il deretano a un altro pene,

tenta Angelino di legittimarsi
delle primarie con l’investitura
senza capire quanto siano scarsi
i pregi della sua capoccia dura.

Ma mentre si prepara alla scalata
sognando d’impennarsi come un razzo,
causa il ritorno di Crapapelata,
ritorna ad essere solo un pupazzo.

Partito degli onesti? Quando mai?
Partito che tien fuori gli inquisiti?
Credeva diventarne il samurai
ma i suoi sogni di gloria son finiti.

Colui che fu in passato la sua balia
al sol sentir parlare degli onesti
mette in cantier la nuova Forza Italia
dove ospitar chi là legge calpesti.

La banda dei fascisti sdoganati
alle sue nere origini ritorna
e, Almirante e Benito riesumati,
un partito di superdestra sforna.

I bigotti dal Cavalier repressi
con la loro coscienza fanno i conti:
con il rosario in mano e genuflessi
passando per Casini van da Monti.

E Angelin Senzaquid nel Pdl
che voleva guidare resta solo,
sfornando senza buco le ciambelle.
Or che farà quel povero figliolo?

Del Cavaliere tornerà un lacchè?
Del Monti bis si aggregherà al codazzo?
Qualunque cosa faccia è certo che
come politico non vale un cazzo.

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