Amarcord dalla “Renziana commedia”

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Diciassette di gennaio,
man sul cuore, il parolaio
a Barbariche invasioni
spara rassicurazioni

col pugnale ben nascosto:
“Nessun vuol prenderti il posto,
caro Enrico, stai sereno…”.
Passa un giorno e al Nazareno

si presenta il noto reo
per parlare con Matteo.
Alla fin della riunione
è entusiasta il fanfarone

mentre Silvio scappa via:
“C’è profonda sintonia
fra Pd e pregiudicato
su riforma del Senato

nonché legge elettorale”.
Per Enrico è il funerale
con annessa sepoltura,
per l’Italia è una sciagura.

Giunge il tredici febbraio
e si vede il pifferaio
con un seguito nefando
di ectoplasmi ormai allo sbando,

quelli che, incensato Letta
fino a ieri, in tutta fretta
ora l’hanno abbandonato
col pugnale nel costato.

Direzione del Pd:
i no a Renzi ora son sì,
cambia il santo sull’altare,
cambia il culo da leccare.

Dalla Renziana commedia Aliberti editore 2016

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