Roberta, la ministra sempre all’erta

Missione a Misurata, l’Italia invia in Libia 100 medici e 200 parà.
(la Repubblica, 12 settembre 2016)
I droni dell’aeronautica con i 200 parà a Misurata. Pinotti: “Obbligo morale, ci hanno chiesto aiuto”.
(la Repubblica, 13 settembre 2016)
Pinotti manda “Ippocrate”, parà “di pace” a Misurata.
(il Fatto Quotidiano, 14 settembre 2016)
Italiani brava gente, missione di guerra a scopi “umanitari”.
(il Fatto Quotidiano, 18 settembre 2016)
Libia, la rischiosa “furberia” italiana.
(il Fatto Quotidiano, 20 settembre 2016)

Roberta, la ministra sempre all’erta

E’ da tempo che si impegna,
briga, traffica, si ingegna
per mandar laggiù i soldati:
cinquemila ne ha allertati

per far un’azione anfibia
sulle coste della Libia.
Disse: “Guerra agli scafisti!
Aiutiam contro i jihadisti

dell’infame Califfato
quel Paese sfortunato!
L’Onu deve darci il via,
ritardare è una follia!”

Han cercato di spiegarle
che le guerre è un male farle
e, se proprio è necessario,
van trovati un avversario

e una nobile ragione.
E’ la Libia un calderone
di tribù, clan, interessi
e sarebbe un po’ da fessi

far la guerra non sapendo
per chi si sta combattendo.
Il ducetto disse No!,
ma lei non si scoraggiò.

Finalmente ce l’ha fatta
e del tutto soddisfatta
si presenta in Parlamento.
E’ uno storico momento

con il giubilo che esonda:
“Torniam sulla quarta sponda!”
L’azion spiega la Pinotti
con umanitari motti:

“Questi libici soldati
contro l’Isis impegnati
stan lottando anche per noi.
In aiuto a questi eroi

manderemo un ospedale,
poiché è un obbligo morale
offrir solidarietà.
Ci saran anche i parà

della Folgore, duecento
maghi del combattimento,
navi appoggio, caccia, droni
e di Rimini i mosconi.

Sarà Ippocrate la guida
per l’umanitaria sfida!”
E’ bugiarda la figliola,
questo Ippocrate è una fola.

E’ illegittimo il governo
che ci chiama in quell’inferno,
l’Onu sì lo ha escogitato,
ma nessuno lo ha votato

e sta a Tripoli nascosto,
come in Iran sta un prevosto.
Più di mezza Libia è ostile,
se non è guerra civile

par ci manchi molto poco.
E’ pericoloso il gioco.
Intervento umanitario
con un fine sanitario?

Ma chi crede alla Pinotti
e ai suoi vacui pistolotti?
E’ il petrolio la ragione
della nobile missione,

non Ippocrate, ma l’Eni
ci guidò in quei luoghi ameni.
Va in sollucchero Roberta,
la ministra sempre all’erta,

un La Russa al femminile,
stessa grinta, stesso stile,
stessa spinta battagliera,
stessa truce sicumera,

stessa voglia di menare
sulla terra, in cielo, in mare.
La mimetica non ha,
ma di certo arriverà.

Il mal vuole, da boy scout,
ogni dì mandar knockout
grazie ad una buona azione
e un parà è la soluzione.

blog MicroMega, 23 settembre 2016

Tronca, il supercommissario

Cala, Tronchetto.
(il Fatto Quotidiano, 4 novembre 2015)
Roma, prima mossa del commissario Tronca: via i centurioni dal Colosseo, niente foto dei turisti con loro. Gli elmi potrebbero nascondere un terrorista.
(il Fatto Quotidiano, 26 novembre 2015)
Al bando i centurioni, scatta la rivolta: “Licenziati in tronco”.
(il Fatto Quotidiano, 27 novembre 2015)
SuperTronca Bros.
(il Fatto Quotidiano, 28 novembre 2015)

Tronca, il supercommissario

Era un semplice prefetto
di normale e mite aspetto
che a Milano lavorava
mentre Sala diventava

una stella dell’Expo
che con sé lo trascinò.
Paolo Tronca è diventato,
da quel che era sempre stato,

omarin senza colore,
di Marino successore,
pronto a far con Gabrielli
una coppia da sfracelli,

l’accoppiata di Matteo
per salvare il Giubileo.
Grazie al re dei fanfaroni
su di lui piovon milioni:

eran trenta per Marino
e nel giro di un mattino
per il santo avvenimento
diventati son trecento.

Per far colpo sul ducetto
sponsor del superprefetto
tutte quante le testate
si esibiscono in leccate.

“Uomo da stival nel fango,
nonostante l’alto rango!”
“Tipo che adora i problemi
per sbrogliarli con sistemi

che ne mostran la bravura”.
“Di cibarsi non si cura:
mangia in una settimana
un’oliva all’ascolana”.

“Tronca è un sobrio e misurato
servitore dello Stato”.
“Come Stachanov lavora
giorno e notte ad ogni ora,

mai un secondo di riposo”.
“Uomo serio, rigoroso
e che un gran da far si dà
contro fame e povertà!”

“SuperTronca nel passato
anche il Tevere ha fermato,
quando dall’alveo esondò:
‘Vade retro!’ E indietreggiò”.

Giunto a Roma commissario
con un fiuto straordinario
ha capito chi comanda:
puro come un’educanda

e con fascia tricolore
dopo sole poche ore
si è a Bergoglio genuflesso
ed a lavorar si è messo.

Con la metro che va in pezzi,
con i nauseabondi olezzi
di montagne di rifiuti,
con le vie ridotte a imbuti

per le buche ed il parcheggio,
con gli scippi sempre peggio,
col timore delle bombe
che sui più paurosi incombe,

superTronca va all’attacco.
E per primi ha chi dà smacco?
A quei centurion fasulli
che coi forestier citrulli

fan le foto a pagamento:
“Via, veloci come il vento!”
Poi elimina i risciò:
“A quei mezzi dico No!

perché temo che ogni autista
occultar possa un jihadista!”
Terzo blitz dell’ordinanza:
abolisce l’uom di panza,

pur se piace al cittadino,
l’abusivo mercatino
che si fa in piazza Navona.
SuperTronca non perdona:

“Fu un appalto irregolare!
Chiuso, via, niente da fare,
perché vien, con me, in città
prima la legalità!”

Che dir del superprefetto
destinato dal ducetto
a sostituir Marino?
Come lui Tronca è un tapino,

un eccezionale flop.
Nuovamente chi sta al top
una palla ha raccontato,
come fa da quando è nato.

blog MicroMega, 30 novembre 2015

Curdostaisereno

“No a un’altra Srebrenica, sconfiggeremo i terroristi”. Renzi fra i profughi in Iraq promette l’aiuto della Ue.
(la Repubblica, 21 agosto 2014)
Armi, sì delle Camere. No di M5S e Sel.
(ibidem)
Renzi, Veni, Vidi, Dixi. “Insieme li sconfiggeremo”.
(il Fatto Quotidiano, 21 agosto 2014)
La strana formalità nel Palazzo deserto.
(ibidem)
Sturmtruppen.
(il Fatto Quotidiano, 29 agosto 2014)
“Pochi giorni per le armi ai curdi”. Ma non si sa come.
(il Fatto Quotidiano, 4 settembre 2014)
Una coalizione di 10 paesi per fermare i jihadisti. Obama: “Li distruggeremo”.
(la Repubblica, 6 settembre 2014)

Curdostaisereno

Nel mezzo dell’estate, il venti agosto,
della Ue nominatosi sceriffo,
Renzi partì, volando all’avamposto
dal quale i curdi fan guerra al Califfo.

Gli han procurato il solito bambino
col quale, come sempre, batte il cinque
e col suo bell’accento fiorentino
è sceso in guerra contro chi delinque.

Calzoni grigi, bianca la camicia,
con scarponcin da trekking, il premier
la cerimonia con i curdi officia
nel nome dell’Italia e della Ue.

“Questa battaglia vinceremo insieme
e al Califfo faremo un bel paltò!”
Poi, rivolto a un cristian pieno di speme:
“Sereno, amico, non ti scorderò!”

Vista del grave tema l’importanza,
Pinotti e Mogherini han deportati
dalla loro onorevole vacanza
un po’ di senatori e deputati:

sia per spiegare il Kurdistan cos’è,
sia per votar che i curdi stiamo armando,
primi fra i primi degli stati Ue.
Ma quali armi stiam loro mandando?

Razzi, kalashnikov, vecchie ferraglie
fatte dai russi cinquant’anni fa,
avanzi di balcaniche battaglie
che invece di ammazzar fanno cra cra.

Par che al momento della spedizione
il luogo e il nome del destinatario
abbian causato qualche esitazione.
Le armi dell’aiuto straordinario

van mandate al governo dell’Iraq
o in Kurdistan dove il Califfo preme
ed è molto vicino il patatrac?
Governo e curdi oggi stanno insieme,

ma in passato non fu sempre così.
“A chi le abbiam promesse van mandate!”
Visto che Renzi sembra lì per lì
averle a tutti quanti preannunciate,

le soluzion possibili son queste:
mandar le armi una metà ciascuno,
metà a Baghdad, metà nelle foreste.
Tutti i proiettili spedire all’uno

ed all’altro mandare gli armamenti,
così che poi si accordino fra loro.
Oppure a mezza via fra i richiedenti
far arrivare il bellico tesoro,

così che il più veloce se lo prenda.
Il genio troverà la giusta mossa
ed un tweet chiuderà questa vicenda,
mentre il Califfo ride della grossa.

Intanto in Galles con la Nato Obama,
nelle sue vesti di mondial sceriffo,
ad alta voce lancia il suo proclama:
“Come Bin Laden finirà il Califfo!

Con dieci membri chiave della Nato
distruggeremo i perfidi jihadisti!”
Visto che pure Renzi è un alleato,
meglio non esser come lui ottimisti!

blog MicroMega, 9 settembre 2014

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