Fontana, mascherina alla padana

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Il disastro Lombardia. Fontana, il Sughero del leghismo che galleggia nel naufragio Covid.
(il Fatto Quotidiano, 13 maggio 2020)
Turone ai politici: “Avete sbagliato? Dimissioni”.
(il Fatto Quotidiano, 21 maggio 2020)

Fontana, mascherina alla padana

Nato a Varese, ha sessantotto anni:
si parla di Fontana, un dei malanni
che hanno colpito la region padana
immersa nella nebbia e nella grana.

Famiglia agiata col papà dottore
e la mamma dentista di valore,
la villa col giardino, buone scuole,
le gite al lago e fatti, non parole.

Moglie, due figli, studio da avvocato
ed una Porsche, un uomo fortunato.
Una sbandata a destra al suo debutto,
momento liberal ma, soprattutto,

leghista prima ancora della Lega
come lui stesso compiaciuto spiega.
Di Bossi, il senatur, un dei campioni
ed erede diretto di Maroni.

Ancora ai tempi di Roma ladrona
fu primo cittadino a Induno Olona,
poi presidente in Giunta regionale
con il governatore celestiale,

il memor Dei Roberto Formigoni
che ha ridotto in pietose condizioni
la Sanità in Regione Lombardia:
infermieri e dottor cacciati via,

ridotti gli ospedali e i posti letto
per realizzar l’ignobile progetto
di favorir la Sanità privata
coi pubblici quattrini finanziata

in cambio di vacanze tropicali,
viaggi, Champagne, magion per i sodali.
Dopo di che il senatur lo prese
per far due volte il sindaco a Varese

con l’amico Gianluca Savoini
già intento a far convegni birichini:
“Famiglia, tradizione, identità.
La sfida russa alla mondialità”.

Fontana come un sughero galleggia,
traballa, pencola, vacilla, ondeggia,
finché tutta la destra e il Capitone
lo voglion presidente alla Regione.

Campagna elettorale, Attilio smania
fino a tuonare da Radio Padania:
“Centomila immigrati caccerò,
l’etnia e la razza bianca salverò!”

Clamoroso il trionfo elettorale,
ma questa volta, ahimè, gli è andata male:
infatti è giunto il virus maledetto
facendolo gestor di un lazzaretto.

Poiché Fontana fin dal suo debutto
maldestramente ha sbagliato tutto:
sia i tempi che gli esperti che le mosse:
mancata istituzion di zone rosse,

pochi tamponi, pochi tracciamenti,
infermieri e dottor senza strumenti
per le essenzial difese personali,
il sovraccarico sugli ospedali,

un bel mix di guariti ancora infetti
coi sani nelle case dei vecchietti,
abbandonati i medici di base,
col governo litigi in ogni fase.

E infine l’ospedale della Fiera,
una costosa e inutile bandiera
costata venticinque e più milioni
per soddisfar le misere ambizioni

di Fontana, Gallera, l’assessore
nonché di Bertolaso il salvatore.
In un deserto da carovanieri,
lontano dai servizi ospedalieri

e dal supporto degli specialisti,
ha ospitato due o tre poveri cristi.
Risultati: contagi ottantamila,
quindicimila bare in lunga fila.

Questa è la triste storia di Fontana,
un insigne campion razza padana
diventato in sei mesi esperto in ceri,
funeral, crisantemi e cimiteri.

blog MicroMega, 22 maggio 2020

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