Il paese delle merdaviglie

Crescita e deficit, ecco la gabbia intorno all’Italia. L’Ocse rivede il dato sul Pil del 2016: salirà dell’1% contro il + 1,6% su cui il governo ha basato le sue politiche.
(il Fatto Quotidiano, 19 febbraio 2016)
Culle vuote, nuovo record in Italia. L’Istat: nel 2015 nati sotto quota 500mila, mai così male dall’Unità.
Picco di morti per caldo e mancati vaccini.
(la Repubblica, 20 febbraio 2016)
Costruiamo un paese che attragga cervelli.
(ibidem)

Il paese delle merdaviglie

Il premier Sua Onnipotenza
fa prodigi di efficienza
e il Paese, dice lui,
è alla fin dei tempi bui.

Resta solo qualche gufo
di lamenti giammai stufo
a scovar qualche novella
che non sembra così bella.

Ad incominciar dal Pil.
A ogni indagine mensil
l’Istat gioca coi valori
sol per dir che siamo fuori

da una crisi ormai al commiato.
Ma nell’anno che è passato
fino a aprile è il Pil cresciuto
e poi, stanco, si è seduto.

L’Ocse annuncia che quest’anno
con l’economia in affanno
il Pil, pigro, crescerà
poco più della metà

di quel che spara Matteo:
un per cento e marameo!
Dai giornal nessun commento,
nessun tweet del boy portento,

Padoan sempre assai silente,
popolo che non sa niente.
Se il Paese è di delizie
come mai poi le notizie,

date a voci molto fioche,
che le nascite son poche
con un record negativo
e l’addio definitivo

con la morte che ci afferra
sta aumentando come in guerra?
Il pisello come il Pil
cresce solo fino a april?

O gli embrioni, birichini,
non diventano bambini?
O le donne dicon: “No,
sempre vergine sarò?”

O la crisi è tale che
si fa a letto marcia indré
nel momento culminante
perché non nasca un infante?

E perché si muore tanto?
C’è una festa al camposanto
ed i vivi fanno a gara
per finire nella bara?

O la nostra sanità,
con le cure che ci dà
la ministra Lorenzin,
più veloce fa la fin

con accesso al cimitero
fra le preci e qualche cero?
E la fuga dei cervelli?
Se in Italia i tempi belli

son davvero ritornati,
perché vanno i laureati
a far i ricercatori,
gli scienziati, i professori

ben lontano dall’Italia?
Il Paese non li ammalia?
Troppe palle dal ducetto?
O i quattrini fan difetto?

Qualchedun spiega perché
nel concedere i dané
la ricerca è a becco asciutto,
mentre per l’airbus del putto

si sputtanano i quattrini?
Non ci prendan per cretini:
La ricerca dell’Expo
serve a dar soldi a gogo

agli amici degli amici,
mentre fanno sacrifici
in estrema povertà
tutte le Università.

Se continua questo andazzo,
un bugiardo nel Palazzo
e al di fuori i creduloni
che stan silenziosi e buoni,

un doman triste ci aspetta:
il tiranno è da operetta,
ma è in arrivo la sua pax,
slide, bavaglio e guttalax.

blog MicroMega, 14 marzo 2016

Hic sunt leones

Governatori contro le trivelle volute da Palazzo Chigi.
(il Fatto Quotidiano, 24 luglio 2015)
Più inceneritori per tutti.
(il Fatto Quotidiano, 11 agosto 2015)
I nuovi impianti sovvenzionati con i soldi delle energie rinnovabili.
(il Fatto Quotidiano, 12 agosto 2015)
Rifiuti, attacco militare alla raccolta differenziata.
(il Fatto Quotidiano, 13 agosto 2015)
Ecco perché 12 inceneritori sono costosi e inutili.
(il Fatto Quotidiano, 14 agosto 2015)

Hic sunt leones

Con azione delinquente
violentando stan l’ambiente
e l’esausto territorio
e fu sol gesto illusorio,

di Matteo vera sconcezza,
cantar l’inno alla bellezza
del meschino Belpaese.
Come il Passator Cortese,

Matteo Renzi, i suoi sodali
e la gang degli industriali
stan stuprando la Nazione
mentre fingono affezione.

Furon le Sette Sorelle
ad usare le trivelle
nei deserti e in mezzo al mare,
ora è il fiorentin giullare

a volere sulle coste
dalle spiagge non discoste
e sui suol dell’entroterra
le trivelle che fan guerra

ad ambiente e contadini
per aver due bicchierini
di petrolio che sarà
poco e non di qualità.

Per voler di ricchi astuti
il problema dei rifiuti
è affrontato malamente.
Ormai universalmente

termovalorizzatore
non ha niente di valore:
è un reperto del passato
che dovunque è superato

dal riciclo degli scarti
che, selezionati in parti,
sono usati nuovamente.
Van bruciati solamente

i residui inquinatori:
Bando agli inceneritori!
Matteo Renzi cosa fa?
Ne programma in quantità

ed in più li sovvenziona:
“Bruciar tutto è cosa buona!”
e utilizza gli incentivi
che ai sistemi alternativi

che producono energia
vengono portati via.
Ma non è finita qui.
Ai prefetti diran sì

gli italian sovrintendenti,
diventando dipendenti
del ministro dell’Interno:
d’ora in poi sarà un inferno

tutelare la bellezza
dell’Italia. Che schifezza!
Ma non c’è mai fine al peggio,
grazie a un ulterior dileggio:

il brutal silenzio-assenso,
un provvedimento denso
di ferali conseguenze
perché le sovrintendenze

sotto organico e in affanno
nulla più tuteleranno.
A nessun prende uno shock,
tutto quanto è fatto ad hoc

perché un ricco delinquente
possa rovinar l’ambiente
sol per farsi i fatti suoi.
Mentre volan gli avvoltoi,

Franceschini per far scena
vuol ricostruir l’arena
nell’anfiteatro Flavio
e, poiché è un ministro savio,

stanzia subito i quattrini:
ben diciotto milioncini.
“Un’arena al Colosseo?
E’ uno spreco!” No, Matteo

ne ha promessi in abbondanza.
Vuol gettar la minoranza
dei suoi gufi rosiconi
nell’arena coi leoni.

14 agosto 2015

 

Cose rosse per te

Fassina, Civati, Landini, l’arcipelago anti Renzi a sinistra dei Democrat.
(la Repubblica, 27 maggio 2015)
Circoli, web e voto segreto: Podemos governare.
(il Fatto Quotidiano, 27 maggio 2015)

Cose rosse per te

Avanti popolo, alla riscossa!
Ti avevano ridotto al lumicino,
ma dalla Spagna arriva quella scossa
che con Podemos frena il tuo declino.

Dopo Syriza, cosa rossa greca
alla qual ti attaccasti fiducioso
per poi dimenticarla in una teca,
Pablo Iglesias, spagnolo fascinoso,

riaccende tutto a un tratto la speranza.
“Bando alla feta, viva la paella!”,
la squadra nani cambia la pietanza,
felice di sbafarsene una teglia.

Comitati lavoro di Fassina,
Possibile, creatura di Civati,
di Vendola la banda mingherlina,
la nuova associazion di Cofferati,

di Landini la Coalizion sociale,
di Luca Pastorino gli elettori
che voglion della Paita il funerale,
nonché i tanti mancati vincitori

che, umiliati dal bullo fiorentino,
rimangon nel Pd con masochismo,
come Bersani, Cuperlo e Baffino
campioni di un eterno immobilismo,

fino a avant’ieri greci ed or spagnoli,
lieti per la vittoria di Podemos,
scendono in campo i gufi rissaioli
per far la cosa rossa per il demos.

Ognuno mostra la sua mercanzia,
ognun presenta splendide proposte,
ognun si dice pieno di energia
e pronto ad una lotta senza soste.

Chi vuol partir dall’alto, chi dal basso,
chi vuol partire adesso, chi domani,
chi teme di avanzar solo di un passo,
chi è pronto a dar battaglia a nude mani,

chi guarda la sua ombra e si spaventa,
chi pensa alla poltrona e si risiede,
chi vuol partire dalle fondamenta,
chi vuol due staffe per un solo piede.

Sono tanti i nanetti in movimento,
ognuno che sbandiera il suo vessillo,
uno corre veloce, l’altro è lento,
il terzo fermo sta per a un cavillo.

Neanche Podemos sarà mai la molla
in grado di riunir questi sfigati,
di farne un team che inventa, che decolla,
che di molluschi fa dei vertebrati.

Passò la Grecia, passerà la Spagna,
passò Syriza, passerà Podemos,
ma non arriverà mai la cuccagna
per la gente normal. “Ce ne fottemos!”

blog MicroMega, 28 maggio 2015

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