Il Duce della Garbatella

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A difesa della Carta. “Il governo vuole stravolgere la Costituzione”.
(il Fatto Quotidiano, 6 maggio 2023)
Le tre sinistre nella palude.
(ibidem)
La Meloni può diventare un Renzi che ce l’ha fatta.
(il Fatto Quotidiano, 11 maggio 2023)

Il Duce della Garbatella

Che corte dei miracoli è il governo
del qual Giorgia Meloni è il viril perno!
Bolsi sodal di Silvio riciclati,
camerati nostalgici, cognati,

questurini feroci coi migranti,
fasulli intellettual farneticanti
che arruolano Manzoni e l’Alighieri,
piemme di Minerva giustizieri,

seguaci di Salvini il fanfarone
e la vestal della Costituzione
Elisabetta Alberti Casellati.
Eppur con questa banda di sfigati

capaci sol di ciance e pantomime
pian piano ci avviamo ad un regime
grazie al poter donato alla Meloni
da quei coglion che fan le opposizioni.

Ogni giorno una nuova iniquità,
ogni giorno un diritto se ne va.
All’abuso d’ufficio un bel saluto
e all’iniqua flat tax il benvenuto.

Precarietà per i lavoratori,
condoni ed incentivi agli evasori.
Stop al reddito di cittadinanza
e alle pensioni tagli in abbondanza.

Per le intercettazioni un bel bavaglio
e per gli ambientalisti un bel guinzaglio
fatto di multe ed anni di prigione.
Ai sindacati minima attenzione.

Lottizzazion totale della Rai.
Difesa dell’ambiente mai e poi mai.
Quotidiani e tivù ultra silenti
sui referendum contro gli armamenti.

Le Grandi Opere tornan di moda
e il Ponte sullo Stretto è il primo in coda.
Sul Piano di ripresa e resilienza
di qualunque controllo si fa senza.

A forza di fiducie e di decreti
Senato e Camera sono obsoleti.
La neo differenziata autonomia
è più di una porcata, è una follia

e con il sovrappiù del premierato
senza democrazia sarà lo Stato.
Già siam come i magiari ed i polacchi
con la democrazia piena di acciacchi

e la Meloni Duce dell’Italia
che i camerati con la fiamma ammalia.
Cent’anni son passati e le carogne
sono di nuovo uscite dalle fogne.

Carlo Cornaglia

2 giugno 2023

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L’antifascista della Garbatella

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25 aprile. Passata la festa, passata la retorica.
(il Fatto Quotidiano, 28 aprile 2023)
Fasci & Meloni: do ragione a Scarpinato e non a Conte.
(ibidem)
Abiure sul duce? Meglio chiedere di abolire i condoni e altre vergogne.
(il Fatto Quotidiano, 29 aprile 2023)

L’antifascista della Garbatella

Il desiderio par d’ogni cronista
a Giorgia chiedere se è antifascista,
ma sembra una domanda senza senso
a chi a ragionare sia propenso.

A parte che potrebbe far le corna
mentre giurando una bugia ti sforna
o biascicare un non a bassa voce
o dire giuro con le dita in croce,

la risposta non sono i bla bla bla
ma la politica che Giorgia fa.
Perciò della Meloni è una bugia
dire che sono senza nostalgia

per qualsivoglia forma di fascismo.
Non siamo qui per far dell’umorismo.
Non si tratta del busto di Benito
con amor da La Russa custodito,

dei saluti roman dei camerati
oppur dei monumenti dedicati
a illustri personaggi alla Graziani
che tanto gas ha dato agli africani.

Ma dei repubblichin che hanno fondato
quel Msi da sempre amato,
di Rauti ed Almirante, i due campioni
magnificati per le loro azioni,

di sintonia con le destre estreme
grazie alle quali affrontare insieme
lotta ai migranti, denatalità
e la difesa dell’identità.

Le soluzion polacche ed ungheresi
considerate sono come arnesi
per un riarmo sempre più perverso,
per il disprezzo contro ogni diverso,

per la Costituzion da demolire,
per i civil diritti da inibire,
per le battaglie contro i magistrati,
per i blocchi navali e i muri alzati.

Antifascista è parola grossa
che richiede una visita a Canossa
con relativa presa di coscienza.
Non certo l’ “Ora e sempre reticenza”.

Carlo Cornaglia

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Il cognato d’Italia

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Il personaggio. Dal mito Almirante ad Arianna Meloni la scalata a tinte nere di “Lollo beautiful”.
Il cognato più famoso d’Italia ha chiuso le liste per Camera e Senato, ha gestito i dossier sulle nomine nelle aziende di Stato, ha piazzato consulenti e dirigenti.
(la Repubblica, 20 aprile 2023)

Il cognato d’Italia

Missin nostalgico fino al midollo,
nel cerchio tragico beautiful Lollo,
scese in politica da debuttante
al tempo delle esequie di Almirante.

Dal Colle Oppio, prima scrivania,
il giovane imboccò la giusta via
di Azione Giovani con l’etichetta
fatto gabbiano come la ducetta

nella corrente di Fabio Rampelli
prima di diventar italfratelli.
Fu lì che su di lui piovve la manna
grazie all’amore con Meloni Arianna

che di Giorgia facendolo cognato
voilà lo ha in orbita catapultato.
Da quei dì del potere gode i doni
all’ombra della idrofoba Meloni.

Convinto fan del general Graziani,
vergogna per l’Italia e gli italiani
per il Sì! al Manifesto sulla razza
e l’uso del ferale gas che ammazza,

Lollobrigida, fascio patentato,
il cognato d’Italia è diventato.
Le liste ha scelto per il Parlamento
e con dei candidati da spavento

ha scortato il partito alla vittoria.
Per le aziende di Stato stessa storia.
Ha vagliato boiardi e dirigenti
per ministeri e dipartimenti,

facendo entrare nel suo cerchio nero
omuncoli che valgon men di zero:
chi ha citato un discorso di Benito,
chi al venticinque april fa il medio dito,

chi, fatto delle Marche Presidente,
marcia ancora su Roma goffamente.
Ovunque i camerati ha sistemato
e comanda alla Camera e al Senato.

Ma Lollobrigida fa ben di più
quando da dentro il Duce fa cucù:
deplora l’etnica sostituzione
come fece Benito, il Mascellone.

Per evitare il mal beautiful Lollo
con dedizione tromba a rompicollo,
dice qualcun non solo con Arianna
pur se nessuno sa con chi va a nanna.

Carlo Cornaglia

24 aprile 2023

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