Un Martello per amico

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Cocaina al ministero delle Finanze. La procura ordina l’arresto di un “collaboratore di Micciché”. Il viceministro: veniva al ministero, ma non è il mio segretario.
(La Repubblica, 27 luglio 2002)

Un Martello per amico

Cocaina al ministero,
di Tremonti nell’Impero?
Lo leggiamo sui giornali
come sempre criminali.

Pare che tale Martello,
volontario bricconcello,
che ha aiutato Miccichè
di Sicilia vicerè

in campagna elettorale,
con successo eccezionale,
vada e venga alle Finanze
senze troppe sorveglianze.

Pare che un carabiniere
abbia detto che è un corriere
che portava al ministero
neve bianca: un bel mistero.

La notizia, sconvolgente,
vien chiosata prontamente.
Interviene Miccichè:
“Lo conosco, certo, beh?

Era un giovane normale,
affidabile, leale.
Sono molto dispiaciuto
se per droga si è perduto.

Droga non ne ho mai comprata,
niente coca, ma aranciata.
Senza tema di smentita
è specchiata la mia vita.”

Si è chiarito poi il mistero
di chi sniffa al ministero.
Ricordiamo che Tremonti,
in tivù illustrando i conti,

entusiasta ci mostrava
sempre il Pil che s’impennava.
Terrorismo a tutto spiano,
guerra al bieco talebano,

borse a picco, fallimenti,
inflazione, allagamenti,
crisi in tutte le nazioni,
ma da noi, con Berlusconi

e le grandi sue virtù,
vola il Pil sempre più su,
con Tremonti e Miccichè
sal del due virgola tre.

Era il tempo in cui Martello
si librava quale augello
svolazzando a destra e a manca
con la polverina bianca.

Ora che Sandro Martello,
volontario bricconcello,
sta in galera a domicilio
senza dare alcun ausilio

agli amici al ministero,
l’orizzonte si fa nero,
con Tremonti che in tivù
mostra il Pil sempre più giù.

Fazio è in lacrime e D’Amato
furibondo e disperato.
Ecco il crollo degli dei:
sale il Pil del zero sei.

Tutto è chiaro, miei signori:
ingannando gli elettori
sul bilancio dello Stato,
quelli il Pil l’hanno drogato.

Da Qui finisce l’avventura  2004  Nutrimenti editore

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Mala tempora…

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Il doppio volto di B.
(il Fatto Quotidiano, 13 giugno 2023)
Gli onori di Stato e i cori degli ultrà. In piazza i mondi di Berlusconi.
(la Repubblica, 14 giugno 2023)
Azienda, Stato, calcio e famiglia: l’ultimo Silvio Show è in Duomo.
(il Fatto Quotidiano, 14 giugno 2023)

Mala tempora…

Un Padre della Patria se n’è andato.
“Nazional lutto e funeral di Stato
per Silvio Berlusconi!” lo ha deciso
la Meloni con lacrima sul viso.

Parterre de rois, nel Duomo, di potenza,
d’impunità, di affari e connivenza.
Ex mogli ed ex compagne, mogli finte,
spiriti di zie suore ormai estinte,

figlie, figli, nipoti, nipotini,
cantanti, attori, senator, lecchini,
emiri ed ungheresi sovranisti,
evasori fiscali, giornalisti,

Verdini, sebben ai domiciliari,
sodali della mafia negli affari,
vecchie glorie della televisione,
vippame, giocatori di pallone,

ministri ed ex premier, vecchie baldracche,
deputati, ex veline, mezze tacche,
badanti, allenatori, il Berluschino,
reggenti Capitan di San Marino,

sindaci con le fasce tricolori,
presentatori, ultras, ambasciatori.
Nessun ricorda il vero Berlusconi.
A tutti meno tasse e più condoni.

La villa San Martino che fu estorta
all’orfanella figlia della morta.
Gli infiniti conflitti di interessi.
Le sentenze comprate nei processi.

I quattrini ottenuti dai mafiosi.
L’ausilio di stallieri misteriosi.
Leggi vergogna in grande quantità
per dare alla Giustizia l’altolà.

Il salva ladri, quel decreto che
ha tolto dalle celle i suoi lacchè.
“Benito Mussolini sull’altare!”
Il motto: “La patonza ha da girare!”

Gian Paolo Tarantini, suo lenone.
La D’Addario di Putin sul lettone.
Di Mubarak la giovane nipote.
Le olgettine fornite di una dote.

Leggi preziose sul falso in bilancio
che han dato ai corruttori grande slancio.
Le astute leggi sulla prescrizione
per mandar la Giustizia nel pallone.

I biechi giornalisti licenziati.
I senator felloni comperati.
I due lodi, di Alfano e di Schifani
per fare i suoi processi più lontani.

La condanna per evasion fiscale
e la P2 con tessera ufficiale.
Del cardinal Delpini l’omelia
ne fa una birichina biografia

da quasi degno di benemerenze.
In realtà ha distrutto le coscienze
e le coscienze da ricostruire
voglion buoni maestri e un avvenire.

Morti i maestri, l’avvenire è oscuro
poiché di Giorgia il regime è duro
e del Pd l’opposizion fa schifo
non meritando proprio nessun tifo.

La morale sul lutto nazionale
e la funzion solenne in cattedrale?
Più che le esequie d’un pregiudicato
furono il funerale dello Stato.

Carlo Cornaglia

18 giugno 2023

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Crosetto, lo Zelensky de noantri

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Clandestini armati sequestrano una nave. Blitz dei corpi speciali italiani per liberarla.
(la Repubblica, 10 giugno 2023)
Quello “scoop” sul blitz: “Nave presa da migranti”.
(il Fatto Quotidiano, 10 giugno 2023)
“Il cargo non è stato dirottato”. La procura di Napoli smonta la narrazione del governo.
(la Repubblica, 11 giugno 2023)
I “sequestratori” di Crosetto erano 15 migranti denutriti.
(il Fatto Quotidiano, 11 giugno 2023)

Crosetto, lo Zelensky de noantri

Pomeriggio ad altissima tensione.
“La Gregoretti e la Montecimone
con la Guardia costiera e la Finanza
han dato grande prova di possanza

circondando la Galata Seaway,
cargo turco nei mar partenopei
dirottato da un gruppo di migranti
armati fino ai denti. Quei briganti

han messo sotto scacco l’equipaggio.
Il battaglion San Marco con coraggio
ha ripreso il controllo della nave
mettendo gli attaccanti sotto chiave

dopo una caccia all’uomo nella stiva.
Alle forze special va il nostro evviva:
‘Viva l’Italia, viva la Meloni,
un premier che, dotato di coglioni,

conduce la Nazione alla riscossa!”
Così parlò con voce assai commossa
Guido Crosetto capo alla Difesa,
uom che vale tant’oro quanto pesa,

di Vespa nel resort che sta in Manduria
che offre agli ospiti somma goduria.
Poi la Procura a Napoli ha indagato.
“Il cargo non è stato dirottato!”

Le armi eran solo due coltelli
usati dai terribili ribelli
per tagliare del camion il telone
che ostacolava la respirazione

nella loro prigione nascondiglio.
Non è avvenuto il minimo scompiglio
né aggression né sequestro di persona
né gente che accoltella o che bastona.

Non ribelli ma quindici sfigati
con due donne, due bimbi e due malati,
iracheni, siriani ed iraniani
che dalla fam fuggirono lontani.

Furon questi i brutal dirottatori
dagli eroici italiani fatti fuori
andando con indomito coraggio
della nave dei turchi all’arrembaggio.

Di una medaglia d’oro nella attesa
va un encomio al ministro alla Difesa
fra applausi, battimani e acclamazioni:
“Crosetto sei il campione dei buffoni!”

Carlo Cornaglia

14 giugno 2023

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